I nuovi mostri va in onda oggi, 5 settembre 2020, su Rai 3 a partire dalle ore 17.00. Nel cast si esalta il miglior cinema comico forse di tutti i tempi in Italia: dall’anfitrione Vittorio Gassman al cinico Ugo Tognazzi, dalla bellissima Ornella Muti all’impareggiabile Alberto Sordi, il re del cinema che descrive i vizi e le virtù dell’italiano medio, del borghese piccolo piccolo, citando una delle sue migliori pellicole. Accanto a loro Yorgo Voyagis, attore che ha attraversato almeno tre generazioni della commedia italiana oppure piccoli cammei come l’episodio nel quale compare Orietta Berti, in quegli anni regina delle manifestazioni canore su e giù per lo Stivale.
I nuovi mostri, la trama del film
Ecco la trama de I nuovi mostri. Tredici episodi diretti da tre campioni della regia, questo è in sintesi ‘I nuovi mostri’, sequel del famosissimo ‘I mostri’ diretto però unicamente da Dino Risi. Tra i più indelebili nella memoria collettiva ricordiamo ‘Tantum Ergo’, nel quale un irriverente cardinale interpretato da Vittorio Gassman, in seguito ad un problema meccanico alla propria autovettura, entra di nascosto in una Chiesa improvvisando un sermone che lascerà tutti a bocca aperta. Oppure ‘(First aid) Pronto soccorso’ con Alberto Sordi nel ruolo del nobile Giovan Maria Catalan Belmonte alla ricerca di un ospedale dopo avere trovato ferito sull’asfalto uno sconosciuto. Ne girerà ben tre ed in ognuno chiederà assistenza, ma sono tutti in sovraccarico di pazienti, quindi non in grado di elargire assistenza medica al malcapitato.
Come risolverà la faccenda il signorino Giovan Maria Catalan Belmonte? Semplicemente con tutto il cinismo tipico del cinema di Alberto Sordi, abbandonando il malcapitato nell’esatto punto dove l’ha trovato, lasciandolo al suo destino con grande senso di aridità sociale. L’episodio è divertentissimo ma fa pensare. Così come fa pensare Ugo Tognazzi ne ‘L’uccellino della Val Padana’ racconto che narra la storia di un impresario cinico, marito di una talentuosa cantante la quale, sovraccaricata dai troppi impegni, si trova al centro di alcuni problemi alle corde vocali.
Cinico e meschino l’impresario Adriano non pensa a Fiorella, la cantante, con l’amore del marito ma solamente come alla sua personale ‘gallina dalle uova d’oro’, costringendola quindi ad un intervento che, mal riuscito, la priverà della voce. Questo è il mood di tutto il film: risate, dolci ed amarissime, e alcune ottime riflessioni sul senso del moderno di allora, per quanto, ancora attuale.