Dopo le polemiche emerse nelle scorse settimane sulla presunta norma “salva suocero”, è ancora Cesare Paladino – padre della compagna del Premier Conte, Olivia – a far gridare al “caso” il quotidiano Il Tempo. Secondo il direttore Franco Bechis oltre alle beghe interne al Governo, il Presidente del Consiglio avrebbe di che guardarsi anche in “famiglia” per via del “suocero” in ballo con una “guerra” virtuale con l’Agenzia delle Entrate. «In ballo ci sono 15,4 milioni di euro di cartelle esattoriali, che facevano parte dei circa 27 milioni di cartelle di società del gruppo per cui era stata chiesta l’adesione alla rottamazione ter varata proprio dal governo Conte», spiega Il Tempo nell’inchiesta esclusiva sul ricorso contro il Fisco di Cesare Paladino. La rottamazione è stata concessa ma – sempre secondo Bechis – la famiglia Paladino avrebbe comunque chiesto di più: «l’Agenzia delle Entrate ha concesso di pagare i 15.459.713 euro di cartelle esattoriali pendenti in 10 rate anziché nelle 18 che erano state richieste nella domanda avanzata. Ed è un bel problema, perché ogni singola rata vale quasi il doppio di quel che era stato preventivato, e le società dei Paladino non sono in grado di versare quelle rate taglia extralarge senza rischiare di mandare in crisi seria tutto il gruppo».
IL “CASO” PALADINO
Per questo motivo, l’Immobiliare Roma Splendido – di cui è patron il padre della compagna di Conte – ha pagato già la prima rata sotto il Governo Lega-M5s – per non perdere i benefici della trattativa – ma ha poi interrotto i pagamenti per fare ricorso. «Fino a un mese fa la contesa non aveva ancora trovato soluzione. E qualche imbarazzo ovviamente la situazione lo provoca. Perché in realtà la società che sta litigando con il fisco che per anni non aveva pagato e ora con il ricorso continua a non pagare, è di proprietà diretta e indiretta della Agricola Monastero Santo Stefano Vecchio, il cui 47,5% del capitale è detenuto proprio dalla fidanzata di Conte, Olivia», sottolinea ancora Bechis, elencando tutte le modalità intraprese dalla società del gruppo Paladino per risolvere questo delicato contenzioso. Al momento la richiesta di Cesare Paladino resta quella iniziale, ovvero di poter dilazionare il debito col Fisco in più rate (18 per la precisione). L’imbarazzo però sembra essere doppio: se infatti l’Agenzia delle Entrate concederà le richieste del gruppo immobiliare, in primis ne gioverebbe l’Agricola di Olivia Paladino scatenando un possibile “conflitto di interessi” in favore della compagna del Premier Conte.