Tamara Masia, la 43enne che lo scorso 4 gennaio, in piazza Gae Aulenti a Milano, aggredì un barista 28enne spruzzandogli prima uno spray al peperoncino e versandogli poi sul viso dell’acido, era parzialmente incapace di intendere e volere al momento dei fatti per turbe psichiche di cui soffre ed è ancora socialmente pericolosa. Lo ha stabilito la perizia, firmata dalla psichiatra Marina Verga, depositata nella giornata odierna, martedì 8 settembre, in vista del processo con rito abbreviato a carico della donna, davanti al gup di Milano Manuela Cannavale, fissato per giovedì prossimo. Come riportato dall’Ansa, la vittima dell’aggressione di Tamara Masia non era però una persona a caso: si trattava infatti di un barista che, dopo aver intrattenuto una reazione con lei, aveva deciso di troncare il loro rapporto.
BARISTA AGGREDITO CON L’ACIDO DALL’EX: PERIZIA, “LEI PARZIALMENTE INCAPACE DI INTENDERE”
Il barista di 28 anni, in seguito all’aggressione con l’acido della donna, aveva riportato delle ustioni. Come riferisce l’Ansa, l’avvocato Fausto Gianelli, legale di parte civile del giovane, ha manifestato apprezzamento l’esito della perizia depositata in giornata: “Siamo soddisfatti che sia stata accertata la pericolosità sociale dell’imputata, perché in questo modo verrà curata e speriamo che così non sarà più un pericolo per il mio assistito e per altre persone”, ha dichiarato la toga. Gianelli ha inoltre raccontato di aver presentato una denuncia in Procura a luglio, sempre a carico di Teresa Masia, per minacce e stalking: la 43enne, stando a quanto denunciato, anche dal carcere non avrebbe rinunciato ai suoi propositi nei confronti del barista, come testimoniato da alcune lettere redatte in cella caratterizzate da frasi intimidatorie come “ti vengo a cercare”.