Nella seconda Udienza Generale in presenza di popolo in Vaticano, Papa Francesco insiste sulla necessità che la politica “svolti” per evitare di acuire le già tante disuguaglianze emerse con il Covid-19: per farlo, tira in ballo un tema dalla strettissima attualità, quello del vaccino anti-coronavirus. «La crisi che stiamo vivendo a causa della pandemia colpisce tutti; possiamo uscirne migliori se cerchiamo tutti insieme il bene comune; al contrario, usciremo peggiori. Purtroppo, assistiamo all’emergere di interessi di parte. Per esempio, c’è chi vorrebbe appropriarsi di possibili soluzioni, come nel caso dei vaccini e poi venderli agli altri», introduce il Santo Padre nell’Udienza del mercoledì. L’appello arriva nel giorno in cui il vaccino europeo, sperimentato da AstraZeneca, riceve un primo importante stop dopo che un volontario inglese si è sentito male come effetto dell’inoculamento: il Papa si dice convinto, «Alcuni approfittano della situazione per fomentare divisioni: per cercare vantaggi economici o politici, generando o aumentando conflitti. Altri semplicemente non si interessano della sofferenza altrui, passano oltre e vanno per la loro strada. Sono i devoti di Ponzio Pilato, se ne lavano le mani».
VIDEO UDIENZA GENERALE: “NON AMMUCCHIATEVI, EVITIAMO CONTAGIO”
La ‘risposta’ della Chiesa è semplice e allo stesso tempo rivoluzionaria: «La risposta cristiana alla pandemia e alle conseguenti crisi socio-economiche si basa sull’amore, anzitutto l’amore di Dio che sempre ci precede. Lui ci ama per primo, Lui sempre ci precede nell’amore e nelle soluzioni. Lui ci ama incondizionatamente, e quando accogliamo questo amore divino, allora possiamo rispondere in maniera simile. Amo non solo chi mi ama: la mia famiglia, i miei amici, il mio gruppo, ma anche quelli che non mi amano, amo anche quelli che non mi conoscono, amo anche quelli che sono stranieri». Se ognuno “comincia” con l’amore, la condivisione non può che portare frutti positivi: al contrario, avverte Papa Francesco, «se le soluzioni alla pandemia portano l’impronta dell’egoismo, sia esso di persone, imprese o nazioni, forse possiamo uscire dal coronavirus, ma certamente non dalla crisi umana e sociale che il virus ha evidenziato e accentuato». Non bisogna costruire “sulla sabbia”, ma sulla pietra della Chiesa di Cristo: «la politica spesso non gode di buona fama, e sappiamo il perché. Questo non vuol dire che i politici siano tutti cattivi, no, non voglio dire questo. Soltanto dico che purtroppo la politica spesso non gode di buona fama. Ma non bisogna rassegnarsi a questa visione negativa, bensì reagire dimostrando con i fatti che è possibile, anzi, doverosa una buona politica». Infine, conclude il Papa, l’appello al riscoprire quel “Dio come amore” è urgente e decisivo: «Con il Suo aiuto, possiamo guarire il mondo lavorando tutti insieme per il bene comune, non solo per il proprio bene, ma per il bene comune, di tutti». Piccolo siparietto all’inizio dell’Udienza Generale, quando Papa Francesco si è rivolto ai fedeli presenti nel Corrile di San Damaso, dietro la Cattedrale «Non ammucchiatevi, evitiamo il contagio. Ognuno ha la sua sedia».