In vista del ritorno a scuola si riaccende il dibattito sul “patto educativo di corresponsabilità”. Si tratta di un documento con cui genitori, studenti e scuola si impegnano a rispettare principi e comportamenti ivi presenti per l’intero percorso di istruzione. L’obiettivo della norma, introdotta con il DPR 235/2007 dall’allora ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini, è quello di responsabilizzare studenti e famiglie a siglare una sorta di “alleanza educativa” con la scuola. Non è, dunque, una novità per il mondo scolastico, ma ora se ne riparla in considerazione dell’emergenza Covid e di tutte le contromisure che devono adottare gli istituti scolastici per evitare il contagio di coronavirus. Negli ultimi giorni si è diffuso infatti il timore che gli studenti di quelle famiglie che non firmano il “patto educativo di corresponsabilità” non possano essere ammessi a scuola. A tal proposito Mario Pittoni, senatore della Lega e vicepresidente della commissione Cultura a Palazzo Madama, ha chiarito che si tratta di «un accordo di collaborazione tra strutture scolastiche e famiglie degli studenti» e che non c’è «nessuna norma» che permetta all’istituto di «minacciare la non ammissione a scuola, soprattutto nell’età dell’obbligo, per la sua mancata sottoscrizione».
PATTO DI CORRESPONSABILITÀ, IN CASO DI MANCATA FIRMA…
D’altra parte, le scuole si muovono in maniera diversa. C’è chi richiede una motivazione da parte dei genitori, in caso di mancata sottoscrizione del “patto educativo di corresponsabilità”. E sottolinea che ciò costituisce un’aggravante nel caso in cui lo studente tenga comportamenti non adeguati e conformi al Regolamento di Istituto. Altre scuole, invece, ritengono che la sottoscrizione del patto educativo di corresponsabilità sia obbligatoria e che la mancata sottoscrizione comporti l’immediato rilascio, a cura dell’ufficio di segreteria, del nulla osta per il trasferimento ad altro Istituto scolastico di istruzione, la cui individuazione è competenza della famiglia. Da qui nasce la necessità, espressa dalle famiglie, di maggiore chiarezza in merito a questo documento in considerazione degli aggiornamenti legati all’emergenza Covid. Se la sua firma dovesse essere obbligatoria, pena la non ammissione, non dovrebbe esserlo per tutti gli istituti? Ma questa è solo una delle tante domande che si pongono i genitori in questi giorni.