Primo giorno di scuola, al via la riapertura dopo il lockdown tra certezze e dubbi. Milioni di studenti in aula in gran parte d’Italia, anche se non mancano i dilemmi. Opinione condivisa è che ci troviamo di fronte all’ennesimo miracolo italiano, come confermato da Alberto Villani, presidente nazionale della Società italiana di pediatri, che ha evidenziato a proposito della misurazione della temperatura degli studenti: «Finora chi ha misurato la temperatura ai figli che escono di casa? I genitori. E i genitori continueranno a farlo. Possiamo pensare che li manderanno in giro sui mezzi pubblici o nelle aule con la febbre? Sarebbe di un’irrazionalità pazzesca». Se non dovessero farlo, Villani ha ricordato che i genitori hanno la responsabilità sanitaria dei figli e non è il caso «di iniziare a prevedere deleghe di responsabilità verso altri». Infine, il presidente della Società italiana di pediatria ha evidenziato: «Stiamo cercando di lavorare su una tipologia di certificazione che permetta di certificare lo stato degli studenti ma deve essere chiaro che si tratterà di una fotografia che rappresenterà la situazione esistente, rilevando quindi che non ci sono segni di contagio in atto ma non potremo escludere che possa apparire in seguito». (Aggiornamento di MB)
INIZIO SCUOLA, LE PAROLE DI ANTONELLA CLERICI
Inizia la scuola, oggi, anche per i figli dei volti noti del piccolo schermo e non solo. Primo giorno in classe dopo il blocco di oltre sei mesi anche per la piccola Maelle, figlia della conduttrice Antonella Clerici che sbarca alle scuole medie. Antonella non poteva non immortalare il momento con uno scatto postato poi sui social e in particolare su Instagram con un messaggio dedicato proprio alla sua bambina che sta crescendo sempre di più. Nello scatto Instagram Maelle è ripresa di spalle, con il suo zaino pieno di libri e sogni. Bellissimo il messaggio scritto da mamma Clerici: “Si va… prima media. Primo giorno di scuola…entri bambina uscirai adulta… buon cammino amore mio”, ha scritto la conduttrice. Ma non è la sola vip che oggi ha augurato il buon primo giorno di scuola alla figlia. Lo ha fatto anche Karina Cascella, ex volto Uomini e Donne e popolare opinionista che ha dedicato un lungo post alla sua Ginevra “Ginni” ed alla grande emozione in vista della ripartenza. “Quando siamo arrivate a scuola le brillavano gli occhi, ma io una volta giunte al cancello, mi sono commossa”, ha scritto. “Una bambina piangeva stretta alla sua mamma, perché voleva salutare e abbracciare la sua maestra dopo tanto tempo, e la maestra le spiegava che quest’anno non si può”, ha aggiunto, ritenendo tutto ciò “ingiusto” e “terribile”. Poi un messaggio a tutti i bambini che oggi iniziano la scuola: “Buon inizio ai bimbi di tutto il mondo. Siete la nostra forza, il nostro futuro”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
CONTE “STASERA PRIMO BILANCIO”
“Oggi è un giorno importante per tutta la comunità nazionale. Le nostre ragazze e i nostri ragazzi tornano a scuola con fiducia ed entusiasmo”, ha asserito il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in riferimento alla riapertura odierna delle scuole e alla ripresa dell’attività didattica in presenza, dopo mesi di lezioni a distanza attraverso il supporto, non sempre puntuale, da parte della tecnologia. Il ritorno nelle aule, va da sé, è avvenuto con tutte le precauzioni necessarie da parte di studenti, docenti e personale scolastico (leggansi in tal senso, ad esempio l’obbligo di indossare la mascherina e di rispettare le distanze di sicurezza interpersonali di almeno un metro). “Ovviamente – ha proseguito il premier Conte –, non ci nascondiamo dalle criticità. Continueremo un monitoraggio costante. Stasera confidiamo di ritrovarci a fare un primo bilancio e proseguiremo nei prossimi giorni, però siamo consapevoli che mai come quest’anno stiamo investendo nella scuola, a dispetto della pandemia”. (aggiornamento di Alessandro Nidi)
INIZIO SCUOLA: DEPURATORI A MILANO, MENTRE A ROMA…
Sono 13 le Regioni d’Italia che da oggi hanno visto la ripartenza delle scuole dopo i mesi di lockdown. Come sottolinea Corriere della Sera, tuttavia, le differenze tra le varie realtà d’Italia sono evidenti e numerose. A Milano, ad esempio, gli studenti dell’istituto Schiaparelli-Gramsci (Liceo e Itis) troveranno le aule dotate di appositi depuratori che abbattono la carica infettiva del Covid e misurano il livello di inquinamento all’interno delle varie classi. Differente la situazione a Torino dove presso l’istituto tecnico aeronautico Grassi ci saranno quattro postazioni per la rilevazione automatica della temperatura all’ingresso (tre file per gli studenti ed una per i docenti). Grazie al finanziamento Miur l’istituto ha acquistato quattro totem per circa 10 mila euro. Differenti le soluzioni anti-Covid adottate a Roma che mira alle aule all’aperto come nel caso dell’Istituto Agrario Sereni dove sono state allestite ben 6 aule all’aperto recuperando spazio ed evitando la didattica a distanza. Ed anche Firenze si è preparata al meglio alla ripartenza: al liceo classico Galileo ci sono tutti gli strumenti anti-Covid. Si parla in questo caso di banchi monoposto, mascherine, bottigliette personali per ogni studente ricaricabili con il gel della scuola, plexiglass alla cattedra, termoscanner, lavagne elettroniche e nastri con corsie di distanziamento. Tutto all’insegna dell’hi-tech e della sicurezza. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
RICREAZIONE SI FARÀ? REGOLE
Dopo lunghi mesi di stop, risuona oggi la campanella in molte scuole d’Italia in vista dell’inizio dell’anno scolastico che tuttavia riprende proprio in parte in emergenza sanitaria. La ripartenza sarà contrassegnata, come ormai ampiamente emerso, da regole anti-Covid ben precise che vedranno studenti e famiglie assumere grandi responsabilità in vista di una riapertura all’insegna della sicurezza. Tra i nodi al centro di discussione non manca quello della misurazione della temperatura che andrà misurata ogni giorno ma a casa, quindi prima di recarsi in classe. Un compito che vedrà dunque in prima linea le famiglie. “E’ un piccolo gesto di responsabilità”, ha detto la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina in diverse circostanze. In caso di febbre sopra i 37,5 gradi, dunque, lo studente dovrà restare in casa e la famiglia dovrà allertare il medico di base. Sul fronte delle mascherine, queste andranno indossate all’ingresso ed in uscita dalla scuola oltre che nelle situazioni di movimento mentre al banco, se c’è il distanziamento, la si può abbassare. Ma quali mascherine utilizzare? Il Comitato tecnico scientifico raccomanda l’uso di quelle chirurgiche, considerate le più sicure. Saranno 11 milioni quelle che saranno fornite ogni giorno, come assicurato da Arcuri, ed attualmente ne sono già state inviate 94 milioni, destinate a studenti e personale. E la tradizionale ricreazione? Anche l’intervallo non muta: ci sarà ma ancora una volta con le dovute precauzioni, ovvero mascherine e niente assembramenti. E lo stesso vale per la lezione di educazione fisica: si farà rispettando il distanziamento di 2 metri senza mascherina e ove possibile l’attività sarà svolta all’aperto. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
INIZIO SCUOLA PER 5,6 MILIONI DI STUDENTI
Per 5,6 milioni di studenti italiani oggi 14 settembre è inizio scuola. Non un “normale” giorno dunque, ma il primo giorno di scuola: la ripresa delle lezioni in presenza (seppur non dovunque, viste le problematiche ancora presenti su cattedre e spazio aule) non avveniva dall’inizio del marzo 2020, quando per l’emergenza Covid-19 l’Italia piombava in lockdown con le scuole che già avevano di qualche giorno anticipato la “serrata” nazionale. Oggi il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella sarà in visita alle scuole di Vo’ Euganeo (Veneto), uno dei comuni simbolo della terribile fase 1 della pandemia coronavirus. Conteggiando le regioni dove l’inizio scuola c’è già stato e le altre regioni dove ripartirà il 24 settembre, sono oltre 8,3 milioni le studentesse e gli studenti che rientrano quest’anno tra i banchi: come riportano i dati del Ministero dell’Istruzione, sono 7.507.484 negli istituti statali e ulteriori 860mila nelle paritarie. Oggi la scuola riparte ma i nodi – almeno in questa “griglia di partenza” – sono ancora diversi pur dopo tanti mesi di discussioni, regole, novità: banchi “monoposto” ancora non pervenuti in tutti i plessi scolastici; mascherine da distribuire ogni giorno in 11 milioni di unità; mancanza di docenti, tra supplenze e cattedre rimaste ancora vuote nonostante le Gps e le graduatorie; mancanza di spazi in diverse scuole, con il rebus tra Dad, turni in classe e orari scaglionati. Al netto delle problematiche, resta forte l’impegno di scuola, famiglie e Stato per permettere il più possibile un ritorno meno “traumatico” e soprattutto duraturo, nella speranza che la seconda ondata di Covid-19 non avvenga nei prossimi mesi.
INIZIO SCUOLA, LE REGOLE: CONTAGI, BANCHI E TRASPORTI
Mentre per l’intera giornata seguiremo con una diretta live questo inizio scuola, sul fronte regole, restano prioritarie le linee guida Cts su rischi contagi in classe, protezioni da rispettare, distanziamento sociale e sistema trasporti integrato: nelle regole inserite poi nell’ultimo Dpcm 7 settembre, si conferma l’uso della mascherina a scuola sempre dai 6 anni in su per tutti, con la “deroga” di poterla togliere solo se seduti al banco in posizione “statica” e con distanza di almeno 1 metro dal proprio compagno di classe; i docenti possono toglierla in classe, se gli studenti si avvicinano o durante l’intervallo devono rimetterla. Per consentire migliore distanziamento, il bando Arcuri ha iniziato a distribuire 2,4 milioni di banchi “monoposto” che al momento però non sono giunti neanche per la metà negli istituti che ne hanno richiesto la dotazione. Fronte ingressi, in questo primo giorno di scuola si inizierà a testare nelle singole scuole gli orari scaglionati: sono previsti ingressi scaglionati e doppi turni. Si tratta di una decisione che prenderanno i singoli istituti in autonomia ma è una scelta consigliata dagli esperti per evitare assembramenti in ingresso e uscita dalla scuola. Fronte trasporti, con le ultime regole Cts-Iss si è permesso la capienza dell’80% dei mezzi prevedendo maggiore presenza di posti seduti con riduzione però di quelli in piedi (va sempre tenuta la mascherina a bordo). La didattica a distanza rimane integrata a quella in presenza per dirimere le potenziali difficoltà in caso di contagio in classe (in quel caso l’Ats e la dirigenza scolastica valuterà se imporre la quarantena per parte della classe, per l’intera classe o addirittura di tutta la scuola), mentre infine resta aperto il tema della misurazione della febbre; con più di 37.5° si sta a casa, gli studenti e il personale scolastico dovranno misurare la propria temperatura corporea a casa. Nel caso in cui questa superi i 37,5° sono obbligati a restare nel proprio domicilio; alcune regioni hanno però provato lo “strappo” imponendo che siano le scuole all’ingresso a misurare la temperatura, ricevendo il brusco stop da parte del Governo.
INIZIO SCUOLA TRA POLITICA E POLEMICHE
«Ricomincia la scuola e sarà un giorno di grande emozione, come sempre è stato il primo giorno» diceva ieri il Premier Giuseppe Conte nel video messaggio dedicato al mondo scuola in vista dell’inizio del 14 settembre 2020. «La scuola è cuore pulsante del nostro Paese, un luogo prezioso di accoglienza che accompagna i processi di crescita di tutti», è il luogo, prosegue Conte, dove si concentrano tutti i progetti per un futuro migliore. Non sono mancate invero le polemiche sul “simbolo” della ripartenza di un Paese così colpito duramente dalla pandemia come il nostro: i ritardi nelle regole, la non chiarezza su diversi nodi ancora irrisolti, hanno portato il Presidente del Consiglio a fare “scudo” della Ministra Miur Lucia Azzolina con la cabina di regia centrale che a fine agosto ha puntato tutto sulla ripresa della scuola come “prova del nove” del Governo giallorosso. «Tutto il personale scolastico è impegnato per la riapertura delle scuole, prevista per il 14 settembre. E’ evidente, però che per riaprire in sicurezza è necessario che alcuni problemi vengano risolti. A quanto sappiamo, la consegna dei banchi monoposto è in grave ritardo», tuonava solo pochi giorni fa il Presidente dell’Associazione Nazionale Presidi, Antonello Giannelli «mancano aule, banchi e professori […] è oggettivamente difficile pensare che il termine del 14 settembre sia rispettato ovunque. E’ opportuno dunque valutare, sulla base di accordi tra enti locali e consigli di istituto, la possibilità di ragionevoli differenziazioni locali». Il Centrodestra ha richiesto e continua a richiedere le dimissioni della Ministra dell’Istruzione, mentre tanto Azzolina quanto Conte e Speranza confidano nella buona ripresa delle lezioni per “superare” le tante tensioni politiche sorte sul mondo scolastico e l’inizio scuola. «Ci sono delle regole, delle misure sanitarie, ma anche adulti preparati. La scuola è il luogo meno rischioso. L’unica via – ha promesso la titolare Miur – è garantire una grande alleanza con le famiglie. Dobbiamo essere tutti responsabili».