Si riaccende il dibattito sull’origine del coronavirus. A far discutere ora è un’intervista della dottoressa Li-Meng Yan, che ha lavorato alla Hong Kong School of Public Health prima di accusare il governo cinese. Sostiene infatti che la Cina sia a conoscenza dell’origine della pandemia e che abbia nascosto al mondo la minaccia. Li-Meng Yan è intervenuta al talk show britannico “Loose Women” sul canale Itv, in collegamento da un luogo che non è stato specificato per ragioni di sicurezza. La scienziata in diretta ha rivelato che presto sarà in grado di pubblicare le prove della natura “sintetica” del coronavirus, cioè del fatto che sia nato nei laboratori di Wuhan, da dove poi sarebbe uscito innescando l’epidemia. «Tutti saranno in grado di capirlo, anche chi non è uno scienziato e non ha conoscenze di biologia», assicura la dottoressa. Pertanto, la versione ufficiale secondo cui Covid-19 sarebbe frutto di un virus, Sars-CoV-2, diffuso dai wet market di Wuhan è «nient’altro che una copertina fumogena creata dal governo di Pechino per nascondere la vera origine del Covid».
LA REPLICA DELLA CINA ALLE ACCUSE DI LI-MENG YAN
Non è la prima volta che la dottoressa Li-Meng Yan accusa la Cina di nascondere la vera origine del coronavirus, cioè che sia nato in un laboratorio di Wuhan. A luglio, infatti, la scienziata – dopo essere scappata negli Stati Uniti – aveva accusato le autorità cinesi di essere stati a conoscenza sin da subito della potenziale letalità del coronavirus, ma di aver intenzionalmente nascosto tutto ciò all’opinione pubblica e al mondo per paura di rivolte. La virologa sostiene, inoltre, che un suo collega sia a conoscenza di casi di contagio da uomo a uomo già il 31 dicembre scorso, quindi ben prima di quando si ritiene essere cominciata la diffusione del coronavirus. Intanto il direttore della Commissione nazionale cinese per la salute ha smentito le dichiarazioni della scienziata: «Il fatto è che non c’è nessun ritardo o insabbiamento da parte del governo cinese. La Cina ha riferito alla comunità internazionale i dati del virus e le relative informazioni il prima possibile». Inoltre, ha citato l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), che ha più volte dichiarato che non ci siano prove della creazione del coronavirus in laboratorio. Ma la scienziata è pronta a smentire anche la massima organizzazione sanitaria mondiale.