La questione asintomatici non è stata ancora risolta, ma Ivo Pulcini ha le idee chiare. Il medico, direttore sanitario della Lazio, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Radio Radio ed ha espresso una serie di quesiti: «Il dilemma per un medico è la diagnosi: il test secondo me non dà una diagnosi. Sierologico e tamponi non danno risposte, come faccio a stabilire se il sintomatico è malato? Posso dire che è positivo ma non posso dire che è malato, e non sono sicuro che sia contagioso. Ed è contagioso in senso negativo, cioè produce magari in altri soggetti la malattia, o rende positivo il test negli altri soggetti con cui è a contatto?». Ma in attesa del vaccino, è tempo di pensare alla prevenzione, vagliando «tutti i mezzi che rafforzano le difese immunitarie rendono quasi innocua l’azione patogena del virus». E si va dall’ozonoterapia ai metodi decisamente più casalinghi…
Ivo Pulcini: “Trattano da malata gente perfettamente sana”
Ivo Pulcini ha poi aggiunto: «Sono assolutamente convinto che esistono delle situazioni organiche di ogni singolo individuo. Mi domandavo se è giusto o no che noi abbiamo una specie di verità assoluta, che in medicina non esista, se io vado in giro, prendono la temperatura ed è 37.7. Questo viene tacciato come un malato, rintracciano chi è stato a contatto con lui». Ed il medico sociale è netto sul tema: «Ma vogliamo restituire al medico la possibilità di dire che la temperatura dipende da altri fattori? Tacciare queste persone come malate quando sono perfettamente sane è una violenza, è un’ingiustizia. Diciamo che la verità assoluta non può esistere con dei codici, viene ingiustamente accusato di malattia chi magari non ha niente».