Sono giunte questa mattina la condanne in merito al processo riguardante il crollo della Torre piloti al porto di Genova, l’edificio che venne urtato il 7 maggio del 2013 dalla Jolly Nero, e che provocò, con il suo crollo, la morte di nove persone. Il giudice Lepri ha condannato a tre anni l’ammiraglio Felicio Angrisano, ex comandante della Capitaneria di porto di Genova ed ex comandante generale della Capitanerie, mentre a due anni Fabio Capocaccia, ex commissario del Comitato autonomo portuale. A volere fortemente questo processo, come ricorda IlSecoloXIX, è stata Adele Chello, la mamma di Giuseppe Tusa, che perse la vita proprio durante quel giorno di primavera di sette anni fa. Inizialmente la procura aveva chiesto l’archiviazione ma la donna si era opposta fermamente ed erano stati così ordinati nuovi accertamenti. E dopo la sentenza è giunto proprio il commento della stessa madre ferita: «Spero che la sentenza possa servire da monito per le istituzioni. A me non interessano le pene, ma le responsabilità che sono state dimostrate. La melma deve uscire fuori dal porto. Bisogna dimostrare anche le responsabilità dei vertici».
TORRE PILOTI DI GENOVA: IL COMMENTO DELLA MAMMA DI UNA DELLE VITTIME
«Questa sentenza – ha aggiunto – deve essere un monito per tutte le istituzioni, un monito per chi fa il furbo e per le istituzioni che devono garantire la sicurezza della vita umana. Se fossi stata zitta qui chi avrebbero condannato?». In totale sono sei le persone condannate, mentre cinque sono state assolte. Oltre ad Angrisano e a Capocaccia, condannato ad un anno, sei mesi e 20 giorni, lo strutturista Angelo Spaggiari, due anni per l’ingegnere Paolo Grimaldi, un anno, sei mesi e 20 giorni per l’ex presidente della sezione del Consiglio superiore dei lavori pubblici, Ugo Tomasicchio, un anno, sei mesi e 20 giorni per Mario Como, strutturista, e infine, un anno a Giovanni Lettich della Corporazione piloti. Assolti invece Paolo Tallone, Sergio Morini, gregorio Gavarone, Roberto Marzedda ed Edoardo Praino. L’Autorità portuale e i ministeri dei trasporti e della difesa sono stati condannati al risarcimento delle parti civili.