Si vota con un’affluenza per il referendum sul taglio dei parlamentari di poco superiore al 12% a livello nazionale alle ore 12. E chissà che ad una partecipazione così bassa non abbiano contribuito anche i tanti resoconti di queste ore sulla difficoltà di reperire scrutatori e presidenti di seggio. La popolazione potrebbe aver annusato una situazione di caos poco auspicabile in vista di un voto che mai come quest’anno deve svolgersi in assoluto rigore per evitare il rischio contagio da coronavirus. A negare però che vi siano stati problematiche insormontabili è stata all’Ansa Caterina D’Amato, direttore centrale dei servizi elettorali del ministero dell’Interno, che ha dichiarato: “A noi è stata segnalata dalle prefetture la regolare istituzione di tutti i seggi in tutta Italia. Ci sono state certamente delle criticità che sono state superate grazie al lavoro encomiabile dei sindaci e degli uffici comunali cui compete l’organizzazione dei seggi“. (agg. di Dario D’Angelo)
COME SI VOTA REFERENDUM: SI O NO, LE OPZIONI
Esprimere la propria preferenza per il referendum è molto semplice. Come si vota? Bisogna scegliere tra il Sì, che sostiene il taglio dei parlamentari, e il No, se si è contrari. Basta barrare la casella prescelta sulla scheda, che è dunque molto semplice. In quest’ultimo caso si vota per il mantenimento dello status quo. A differenza di quanto accade col referendum abrogativo, quello costituzionale confermativo non prevede il raggiungimento di un quorum di validità. Quindi, il risultato è valido a prescindere dalla percentuale di partecipazione degli elettori. Lo scrutinio invece sarà “scaglionato”: le schede del referendum costituzionale saranno scrutinate dopo quelle suppletive. C’è una cosa in comune nel “come si vota” per il referendum con le altre consultazioni: le regole e precauzioni previste per evitare il contagio di coronavirus. Mascherina, distanziamento e igienizzazione delle mani: questi i tre “comandamenti” da rispettare in ogni caso. (agg. di Silvana Palazzo)
COME SI VOTA REFERENDUM TAGLIO DEI PARLAMENTARI
Come si vota al Referendum sul taglio dei parlamentari? Questa è la domanda che in molti si stanno ponendo in queste ore in vista del voto in programma tra domenica 20 settembre (ore 7-23) e lunedì 21 settembre (ore 7.15). Come ben sappiamo, oltre alle Regionali e Comunali, gli italiani sono chiamati alle urne per il referendum popolare confermativo della legge costituzionale concernente modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari. Questo, per precisione, il quesito del referendum sul taglio dei parlamentari: «Approvate il testo della legge costituzionale concernente «Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari», approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n.240 del 12 ottobre 2019?». Chi vota sì esprime la volontà di approvare la legge di modifica della Costituzione, mentre chi vota no esprime la volontà di respingere la legge di modifica della Costituzione.
COME SI VOTA REFERENDUM E COSA PORTARE AL SEGGIO
Dopo aver presentato il quesito e spiegato come si vota al Referendum sul taglio dei parlamentari in programma il 20-21 settembre, vi ricordiamo che l’elettore deve presentarsi al seggio di appartenenza con un documento di identità valido (carta d’identità o altro documento d’identificazione munito di fotografia e rilasciato da una pubblica amministrazione; tessera di riconoscimento rilasciata dall’Unione nazionale ufficiali in congedo d’Italia; tessera di riconoscimento rilasciata da un ordine professionale, purché munita di fotografia) e la tessera elettorale. Chi non ha la tessera, l’ha smarrita, oppure ha esaurito gli spazi disponibili, può richiederla all’ufficio elettorale del comune di residenza. Da tenere presente ovviamente il rispetto delle misure di sicurezza previste per contrastare l’emergenza coronavirus.
QUORUM E COSA CAMBIA
Per la validità del Referendum sul taglio dei parlamentari, essendo confermativo e non abrogativo, non è previsto dalla legge un quorum di validità. Non è dunque prevista la necessità che partecipi al voto la maggioranza degli aventi diritto. L’esito referendario sarà valido indipendentemente dalla percentuale di partecipazione degli elettori.
Come ben sappiamo, in caso di vittoria del Sì verrà confermata la riforma sul taglio dei parlamentari: la Camera passerà da 630 a 400 deputati, mentre il Senato passerà da 315 a 200 senatori. Una riduzione del 36,5% dei parlamentari. In caso di vittoria del No, non sarà prevista alcuna modifica alla Carta Costituzionale.