Serve una “fase 2” per non far cadere il Governo e anzi rilanciare l’unità tra Pd e M5s per non far arrivare le “destre” a Palazzo Chigi (e quindi anche al Quirinale): il “piano” è immaginato e raccontato oggi al Fatto Quotidiano da Goffredo Bettini, il vero “deus ex machina” del Partito Democratico e punto di contatto tra Zingaretti e Franceschini in segreteria. «Sarebbe avventuroso provocare la caduta del governo Conte – un esecutivo che ha interpretato meglio una politica equilibrata e incisiva – sarebbe un regalo ai potentati», spiega l’ex ideologo di Walter Veltroni fin dall’inizio della nascita del Pd. È un avviso ai naviganti quello di Bettini, in particolare in casa Italia Viva: «Come Pd siamo usciti dall’isolamento, siamo tornati al centro della scena politica. Ora questa fase è finita, si apre la fase della ricostruzione e per questo serve attorno a Conte un’alleanza più unita. Costituita non da forze che competono aspramente tra loro ma al contrario capaci di elaborare una visione comune sul futuro del Paese. Mi viene in mente Renzi che invece di lavorare per isolare la destra sovranista, favorendo una rottura con essa delle componenti moderate di Forza Italia, attacca il Pd».
LA “FASE 2” DEL GOVERNO CONTE
Secondo Bettini se si indebolisce il Pd e la leadership di Zingaretti – come alcuni dem ragionano da tempo – «si indebolisce Conte»: insomma, il potente consigliere blinda il suo stesso Segretario come già pochi giorni fa aveva fatto Enrico Letta dalle pagine de La Stampa. Secondo Goffredo Betttini, «Conte e Zingaretti sono nel mirino dei poteri forti», accusa grave che rimarca poco dopo «forze che vogliono normalizzare il Paese e colpire un governo libero, che non risponde a nessun potere esterno; che non accetta condizionamenti o diktat». Fa anche i nomi Bettini al Fatto, a cominciare dal non detto direttamente (ma fatto intuire) Carlo De Benedetti – «si oppone il ‘salotto buono’ del capitalismo italiano che agisce anche comprando i giornali» – e poi anche «la Confindustria di Bonomi, molto aggressiva». Insomma, blindati Conte e Zingaretti, per il Pd e il Governo si deve aprire comunque una fase di maggiore unità in vista del Recovery Fund: «andare ad elezioni ora, a cui solo la destra è interessata, è un rischio; oppure a un governo tecnico che umilierebbe ancora una volta la politica».