Senza Tregua 2 va in onda oggi, 19 settembre, dalle 21.25 su Rete 4. Parliamo di ben ventitré anni da quel ‘Senza tregua’ nel quale Jean-Claude Van Damme recitò in una pellicola diretta da John Woo, una delle leggende del cinema di arti marziali. In ‘Senza tregua 2’ cambia lo staff, cambia il regista, cambia tutto, ma il tema rimane: il pugilato e l’azione, la sfida e la vittoria o la sconfitta, il tutto per tutto sul ring. Nel sequel proposto da Rete 4 la regia fu affidata a Roel Reiné, olandese, nato nel cinema di casa per poi approdare timidamente ad Hollywood, interpellato più volte dalle case produttrici del cinema action per sequel, come nel caso di ‘Il Re Scorpione 3 – La battaglia finale (The Scorpion King 3: Battle for Redemption)’.
Non solo sequel per Roel Reiné, anche opere omnie e lo citiamo meritevolmente ricordandolo per la sua direzione di ‘Vikings – L’invasione dei Franchi (Redbad)’, midquel narrante le vicende dei barbari di Re Redbaldo, Re di Frisia, o di ‘Dietro le linee nemiche – Seal Team 8’, ancora un action, ma in ambiti militari e mercenari. In ‘Senza tregua 2’ non troviamo più Jean-Claude Van Damme nella parte del protagonista Wes Baylor: al suo posto il britannico Scott Adkins, esperto in lotta ed arti marziali, davvero ideale per la parte. Adkins non è di certo un attore di prima fascia eppure i suoi servizi, e le sue pratiche sportive, lo hanno voluto molte volte in cast lasonati: ‘The Bourne Ultimatum – Il ritorno dello sciacallo (The Bourne Ultimatum)’, ‘Assassination Games – Giochi di morte (Assassination Games)’, qui davvero al fianco di Jean-Claude Van Damme o ‘Wolverine: le origini’, sono i suoi film più rappresentativi, quasi sempre in ruoli in cui non sta dalla parte dell’eroe. Nel cast anche Robert Knepper (‘Ultimatum alla Terra – The Day the Earth Stood Still) e Rhona Mitra, ‘Underworld – La ribellione dei Lycans (Underworld: Rise of the Lycans)’ è il film che la rappresenta meglio.
Senza Tregua 2, la trama del film
Diamo uno sguardo alla trama di Senza Tregua 2. É passato tanto tempo da quel giorno che sul ring Wes Baylor, un passato da marine dell’Esercito degli Stati Uniti d’America, in seguito pugile per colpa di quella cattiva luce nella quale spariscono i veterani di guerra, uccise in un incontro un contendente. Il problema di quel match è che Wes si trovò di fronte un amico, quel genere di situazioni che nessuno vorrebbe, ma il destino si beffa delle ambizioni e delle aspettative dei mortali e nelle umane e mortali vicende il fato mette un diabolico zampino quando il match finisce con la morte dell’amico per mano di Baylor. Per tutti gli anni successivi Wes non si darà pace: la sofferenza per ciò che è accaduto è troppo gravosa eppure dovrà reagire nel momento in cui verrà ritrovato da Aldtrich, storico rivale, che gli propone un ultimo match, ma dovrà spostarsi nel sudest asiatico dove spesso non ci sono ring e alle mani si uniscono i calci e la lotta si fa dura. Giunto in Asia per Wes Baylor iniziano i problemi: quel match che doveva mettere la parola fine a tutto diviene l’inizio di un incubo nel quale il marine diviene lepre in una vera caccia all’uomo mortale.