Il candidato al ruolo di Governatore della Regione Veneto per il Centrosinistra Arturo Lorenzoni vanta un curriculum studiorum e lavorativo con rilevanti esperienza formative e professionali: laureato in ingegneria all’Università di Studi di Padova, impegnato nell’attività di ricerca, socio attivo di diversi comitati scientifici ed attualmente docente presso la stessa facoltà. Gli impegni non lo hanno distolto da uno dei suoi principali interessi quali la politica che presto lo ha portato a condividere gli intenti e l’ideologia del Partito Democratico; l’impegno profuso lo ha guidato ad ottenere un ottimo riscontro presso l’elettorato locale ed a divenire il vicesindaco di Padova con una lista civica che portava il suo nome.
ARTURO LORENZONI, IL CANDIDATO DEL CENTROSINISTRA
L’attuale vicesindaco di Padova – come detto – ha ottenuto il pieno appoggio del Partito Democratico e delle liste civiche, nonché l’endorsement di figure nuove quale Elly Schlein, neo vicepresidente della Regione Emilia-Romagna e già note, come il filosofo ex sindaco di Venezia Massimo Cacciari. Arturo Lorenzoni rischia di pagare l’ormai nota frammentazione ideologica dell’ala politica sinistra del Paese, quindi non potrà contare sull’appoggio di Italia Viva che ha candidato formalmente Daniela Sbrollini e sul movimento locale Veneto Verde che si era mosso già da tempo per candidare Carlo Costantini. A lungo i vertici nazionali hanno discusso se fosse opportuno presentare anche in Veneto l’unione politica giallo-rossa vòlta a far fronte comune alla strapotenza leghista, tuttavia i rappresentanti di partito hanno deciso di comune accordo di rimanere divisi, consapevoli del fatto che questa azione non sempre ha portato i risultati auspicati vedasi alla voce ‘elezioni in Umbria’.
ARTURO LORENZONI, IL PROGRAMMA ELETTORALE
Il messaggio elettorale che Arturo Lorenzoni ha voluto condividere con i suoi rappresentanti di partito e sostenitori si configura con lo slogan “il Veneto che vogliamo”, un comunicato ad ampio respiro per cercare di intercettare un consenso trasversale e per conquistare coloro che ancora oggi risultano indecisi sul voto. Il programma si presenta piuttosto ampio, sintomo che il candidato di centrosinistra voglia dare un segnale forte in controtendenza con la politica esercitata dalla Lega: Lorenzoni punta forte sul tema delle disuguaglianze sociali da eliminare all’interno del territorio, alla necessità di re-investire risorse per una nuova rinascita culturale incentrata sulla gestione dei beni culturali e la promozione delle arti nelle loro varie forme, all’efficientemento sanitario limitando la privatizzazione del settore. Di comune accordo con il suo avversario leghista, il programma relativo all’introduzione necessaria di nuove politiche occupazionali per contrastare la disoccupazione soprattutto tra i più giovani e la lotta alla corruzione e microcriminalità.
Arturo Lorenzoni è sicuramente un personaggio dal minor impatto mediatico in confronto al suo avversario leghista, personalità schiva e riservata capace di condurre una campagna elettorale senza la necessità di alzare i toni del dibattito, nel pieno rispetto di ciò che un tempo veniva considerata la nobile ‘ars politica’. Nelle ultime settimane il candidato di centrosinistra ha dovuto abbandonare la scena per motivi sanitari – anche lui positivo al Covid-19 – con un malore manifestato in diretta Facebook durante una video call con il ministro Francesco Boccia, video divenuto ormai virale. L’assenza dal campo di battaglia, per quanto forzata e non voluta, potrebbe divenire un fattore aggiuntivo in grado di attirare consensi ai suoi avversari che hanno potuto regolarmente presenziare ad ogni dibattito pubblico ed incontro con gli elettori.