Lutto nel mondo del giornalismo: è morto Peppino Caldarola. Settantaquattro anni, i suoi contributi e le sue opinioni erano state ospitate anche sulle pagine de ilsussidiario.net. Una vita tra giornalismo e politica per Peppino Caldarola, uomo di sinistra, prima dirigente del Partito Comunista a Bari, poi deputato per due legislature nel Gruppo L’Ulivo dal 2001 al 2008. Eletto alla Camera dei deputati nella quota proporzionale per la circoscrizione Puglia, con la lista dei Democratici di Sinistra, Caldarola venne infatti riconfermato deputato nel 2006, eletto in questo caso con la lista dell’Ulivo. L’addio ai DS avvenne nel marzo 2007, in aperta critica nei confronti della fase costituente del PD, sul versante della laicità e della mancata collocazione nel Partito Socialista Europeo. Seguì da parte sua una collaborazione con l’area socialista: la discesa in campo di Walter Veltroni lo convinse però a tornare sui suoi passi. Fu proprio la sconfitta dell’ex sindaco di Roma a determinare l’addio definitivo al Pd.
MORTO PEPPINO CALDAROLA, GIORNALISTA E POLITICO
La morte di Peppino Caldarola è arrivata questa mattina al Policlinico Umberto I di Roma, dopo una breve malattia. La notizia è stata diramata sul suo stesso profilo Facebook. Come detto politica e giornalismo sono state le grandi passioni di Caldarola: due volte direttore de L’Unità, dal 2002 al 2012 collabora con il quotidiano Il Riformista ed è direttore responsabile della rivista ItalianiEuropei, di cui lascia la guida il 22 novembre 2018. Quello è il giorno in cui, con un articolo su Lettera43, annuncia l’abbandono totale del giornalismo politico e della politica in generale, esprimendo un forte pessimismo per il futuro del Paese. Pochi mesi dopo, precisamente il 28 gennaio 2019, ha ripreso a curare la sua rubrica “Mambo”, fino alla chiusura di Lettera43. Contestualmente ripartì anche la sua collaborazione con Formiche e con ItalianiEuropei.