Nessuna sorpresa alle Elezioni Regionali in Liguria: Giovanni Toti riconfermato presidente, sconfitto nettamente il candidato giallorosso Ferruccio Sansa. E ora l’ex forzista è pronto a mettere a disposizione l’esperimento ligure al Centrodestra nazionale. Intervenuto ai microfoni del Corriere della Sera, Toti ha messo in risalto che «una solida gamba moderata, accogliente ma non succube delle idee sovraniste, può unire nel centrodestra antiche culture e nuove esigenze». Il governatore ligure è poi tornato sul suo addio a Forza Italia datato estate 2019, quando era ad un passo dal diventare coordinatore nazionale degli azzurri: «Diciamo che come nella Russia degli anni Sessanta, l’apparato militare-industriale di Forza Italia fece resistenza. Stava per diventare una operazione gattopardesca. Non c’erano più le condizioni. Così me ne andai».
GIOVANNI TOTI: “SALVINI NON É CAPACE DI GESTIRE IL CENTRODESTRA”
Giovanni Toti ha poi fatto il punto della situazione in casa Centrodestra, con Matteo Salvini nel mirino della critica per i risultati non esaltanti ottenuti dalla coalizione in questa tornata elettorale. Il segretario federale della Lega è stato accusato di non saper gestire il Cdx e Toti è d’accordo: «Matteo potrebbe essere l’architetto del centrodestra, ma al momento non mi risulta che abbia alcun progetto. Si concentra solo sulle sue battaglie, va per conto suo. Non ascolta chi gli vuole bene. E a forza di dare spallate, finisce per rimediare una lussazione dopo l’altra». Toti ha poi sottolineato che un candidato premier deve avere a cuore i numeri della coalizione e non solo quelli del suo partito, accendendo i riflettori su un altro fattore: «Non eravamo amici? Lo siamo ancora, almeno credo. Ma da lui e dai suoi mi aspettavo sorrisi e brindisi, non i musi lunghi di questi giorni. Questa dovrebbe essere la differenza tra il segretario di un partito e il leader di uno schieramento».