Un giallo clamoroso, quello della giovane Agata Scuto, scomparsa a 22 anni da Acireale (Catania) nel 2012. Da allora sono trascorsi 8 lunghi anni ed il caso sarà affrontato nuovamente questa sera dalla trasmissione Chi l’ha visto dopo gli ultimi inquietante risvolti arrivati alla trasmissione e che getterebbero nuovi dubbi. La giovane, disabile, è realmente scomparsa dalla sua abitazione? Una cosa è certa: la sua pensione di invalidità continua ad essere regolarmente ritirata. Proprio a Chi l’ha visto, come riferisce Il Messaggero, era arrivata una segnalazione choc che aveva insinuato il dubbio sul destino della giovane Agata. “Non è mai uscita di casa e sta in cantina”, sarebbe il contenuto di una telefonata anonima che ha portato la redazione della trasmissione di Rai3 ad indagare ulteriormente sul giallo. Agata Scuto percepiva una pensione di invalidità del valore di 280 euro che continua ad essere incassata dai genitori. Soldi con i quali manteneva l’intera famiglia e che non avrebbe mai prelevato del denaro dal suo conto personale. La ragazza avrebbe lasciato anche i vestiti appena comprati al centro commerciale.
AGATA SCUTO SCOMPARSA 8 ANNI FA: È GIALLO
Dalla sua casa di Acireale, in Sicilia, ai microfoni del programma era intervenuta anche la madre di Agata Scuto la quale aveva asserito: “Di quattro figli è l’unica che mi ha dato questo dispiacere. Ho fatto denuncia poi l’ho ritirata perché avevo sentito che l’avevano vista. Abbiamo continuato a prendere noi i soldi perché lei li aveva abbandonati”. L’inviato di Chi l’ha visto si era anche recato nella cantina, il luogo sella segnalazione anonima, alla ricerca di eventuali tracce di Agata e la famiglia non aveva avuto alcuna esitazione a mostrargliela, smentendo categoricamente il contenuto della telefonata. Secondo la famiglia, Agata avrebbe contattato i parenti subito dopo essersi allontanata da casa con un ragazzo che oggi forse contribuisce al suo mantenimento: “Da quel giorno in poi non si è più fatta sentire”, ha proseguito la madre della 22enne, spiegando che non avrebbe neppure rinnovato i documenti. E a distanza di otto anni la famiglia aveva ancora lanciato un appello: “Agata torna, ti aspettiamo a braccia aperte”.