Achille Lauro è considerato l’erede di Renato Zero, ma per il Re dei Sorcini non è ancora arrivato il momento della successione. “Io con le piume non giocavo a fare il clown”, dichiara l’artista oggi a Il Messaggero. Fa subito una netta distinzione con il giovane collega: “Cantavo storie di pedofilia e le problematiche della gente di periferia, delle borgate, di chi veniva emarginato in tutti i sensi”. D’altra parte, non se la sente di esprimere giudizi su un altro artista, ma avverte: “Amo tutti quelli che vogliono fare questo lavoro, a condizione che sappiano che la gente non va presa per il culo”. L’ufficio stampa di Achille Lauro ha fatto filtrare un testo in cui il cantautore spiega, come riportato dal quotidiano, che “anche grazie a Renato Zero quello che faccio oggi è così apprezzato dalle generazioni più grandi”. Aggiunge di essere “cresciuto con il manifesto di libertà di Il triangolo” e di essere “rimasto folgorato nel rivedere l’esibizione quasi metafisica di Spalle al muro al Festival di Sanremo del 91”. A proposito di quel brano, ha confessato: “Un brano profondo, struggente, uno dei pochi brani italiani che riesce a metterti davanti al vero significato di fare i conti con il tempo che passa”.
RENATO ZERO VS RADIO “IMMONDIZIA LASCIATELA A USA E UK”
Renato Zero, che torna con un ambizioso progetto discografico, Zerosettanta, ad onor del vero ha sparato a zero un po’ su tutti. Ad esempio, ce l’ha con le radio che non passano a dovere le sue nuove canzoni. “Quando uno come me a 70 anni si permette di fare un’operazione del genere ha il diritto di essere omaggiato dalle radio per tutto il lavoro svolto. Se poi le mie canzoni, frutto di lavoro e di fatica, non piaceranno, si farà presto a togliere i dischi”, ha dichiarato il cantautore. Secondo Renato Zero, bisogna restituire alle persone la possibilità di scegliere, a prescindere dalle spinte delle case discografiche. “L’immondizia lasciatela agli americani o agli inglesi: nel loro paese trattano solo musica di altissima qualità e a noi mandano lo spezzatino”. Ma Renato Zero ce l’ha anche con il mondo della musica che non investe sui veri talenti, ma solo su prodotti usa e getta. Lui invece resta indipendente: “Io lascerò la scena molto prima di quanto questi signori immaginano. Non avranno altre rotture da parte mia. Ma è giusto ricordargli che gli artisti vanno accarezzati e difesi”.