Regionali e Referendum sono ormai alle spalle, è tempo di tornare ad analizzare i sondaggi politici su base nazionale. I dati di Termometro Politico fanno il punto della situazione sulle intenzioni di voto degli italiani e c’è da registrare qualche cambiamento rispetto all’ultima rilevazione. Al primo post troviamo nuovamente la Lega, anche se il partito di Matteo Salvini perde quasi un punto percentuale: oggi si attesta al 26,5%. Buone notizie, invece, per i partiti di maggioranza, sia Partito Democratico che Movimento 5 Stelle sono in crescita: i dem al 21%, i grillini al 14,8%. I pentastellati devono continuare a tenere d’occhio Fratelli d’Italia, quotato al 14,4%.
Non arrivano delle buone notizie per Forza Italia: il partito guidato da Silvio Berlusconi perde terreno e scivola al 5,5%. Stabile Azione di Carlo Calenda, oggi al 3,3%, mentre Italia Viva viene superata da La Sinistra: il partito di Renzi è al 2,9%, a -0,1% dall’altro partito dell’area Csx. Infine, troviamo +Europa e Italexit di Gianluigi Paragone all’1,7%, i Verdi all’1,4% ed il Partito Comunista all’1%.
SONDAGGI POLITICI: RISCHIO SCISSIONE M5S PER IL 54,4%
Continuiamo il nostro viaggio nel mondo dei sondaggi politici e andiamo a scoprire qual è il livello di fiducia del premier Giuseppe Conte. I dati di Termometro Politico mettono in evidenza una leggera crescita rispetto alla rilevazione pre-elezioni, anche se la maggioranza degli italiani continua a non nutrire fiducia nei suoi confronti. Il 42,2% ha affermato di fidarsi del premier: il 22,3% molto, il 19,9% abbastanza. Il 57,1%, invece, non ha fiducia: il 9,8% ne ha poca, il 47,3% nessuna. Il restante 0,7% ha preferito non rispondere.
Infine, l’analisi del giudizio degli italiani sulla situazione in casa Movimento 5 Stelle. Come vi abbiamo raccontato, dopo le Regionali e l’affondo di Alessandro Di Battista c’è il rischio scissione. E per la maggioranza degli italiani è più di un’ipotesi: il 54,4% sostiene che è possibile una rottura definitiva tra i grillini, mentre il 36,8% non crede che avverrà. Il restante 8,8% non ha risposto.