Alberto Zangrillo è finito nel calderone dei più criticati fin da quando ha annunciato la morte clinica del virus. Parole che hanno dato modo agli italiani di alimentare speranze che si sono dissolte subito dopo, a causa di un nuovo aumento dei contagi. C’è però chi lo difende: il professor Massimo Clementi ha deciso di intervenire a Piazza Pulita nei giorni scorsi per dire la sua: “Abbiamo il diritto/dovere di riferire quello che vediamo: quando Zangrillo ha detto che il virus era ‘clinicamente morto’ vedeva la terapia intensiva svuotarsi. Fino al 17 luglio, quando sono arrivati due pazienti ad alta carica virale e ho capito che la situazione stava ricambiando”. Il primario di anestesia e rianimazione del San Raffaele di Milano è difeso anche dal collega Luciano Gattinoni. “È stato definito negazionista, è stato ormai arruolato dai negazionisti anche se non lo è affatto”, ha dichiarato, come riporta Il Giornale, “Se si va a vedere quello che ha detto realmente e lo si inserisce anche nel contesto e nel momento in cui lo ha detto – puntualizza – si può capire che non è né un negazionista né un catastrofista. È uno che i malati li ha vissuti sul serio. Ha il suo carattere, esprime opinioni a volte in modo brusco. Ma di sicuro ha una sensibilità superiore rispetto ad alcuni ‘soloni’ che so per certo non hanno mai assistito un paziente Covid”. Il tutto nasce da un fraintendimento legato proprio alla frase pronunciata da Alberto Zangrillo, sul fatto che il virus fosse morto a livello clinico. Parole che hanno fatto pensare ad una scomparsa definitiva del Covid, ma con cui in realtà il medico voleva sottolineare l’assenza o la diminuzione dei ricoveri in ospedale.
ALBERTO ZANGRILLO E L’IRONIA SULLA MASCHERINA CHE HA PROVOCATO ACCESE POLEMICHE
Il primario Alberto Zangrillo è ritornato di nuovo al centro delle polemiche per via di un cinguettio lanciato su Twitter in questi giorni. Il medico infatti ha voluto dire la sua sulle mascherine e sulle conseguenze che avrebbero sulla salute dei cittadini. “L’unico vero effetto collaterale della mascherina sono le orecchie a sventola”, scrive mostrandosi in una foto. Diversi italiani però non hanno gradito la sua presa di posizione e gli ha ricordato come molti soffrano per esempio di emicranie, abbiano attacchi di panico e molte altre patologie che ai loro occhi sarebbero state scatenate proprio dall’uso prolungato delle mascherine. Clicca qui per leggere il post di Alberto Zangrillo. Oggi, domenica 27 settembre 2020, Alberto Zangrillo sarà ospite di Non è l’Arena e di sicuro gli attacchi non mancheranno nemmeno in questa sede. In ballo ci sono tante dichiarazioni fatte dal primario sui social, come il fatto che abbia voluto esprimere il suo consenso a quanto dichiarato da uno scienziato francese. “La Francia deve affrontare un ceppo di Coronavirus più contagioso, ma meno mortale”, ha detto Didier Raoult, a sua volta molto criticato nel territorio d’Oltralpe. Zangrillo però ha deciso di sostenerlo con un ritweet.