Torna al centro delle cronache il liceo Socrate di Roma. L’istituto in questione è divenuto famoso pochi giorni fa per la vicenda della minigonna, mai chiarita fino in fondo. In poche parole, sembrerebbe che una vice-preside della scuola abbia consigliato alle studentesse di non indossare il suddetto indumento durante le lezioni in quanto ai prof potrebbe “cadere l’occhio”. Polemiche su polemiche appena la notizia è divenuta virale, e il caso è poi svanito così come è nato. Fatto sta che il problema del liceo Socrate restano i banchi. Il consiglio della vice-preside di cui sopra, era infatti dettato dal fatto che gli studenti non avessero ancora a disposizione l’arredo con cui fare lezione. E così che attraverso una nota firmata dal preside Carlo Firmani, sono stati invitati gli alunni dello stesso istituto di Roma a munirsi di «quaderni rigidi» per riuscire a scrivere: in poche parole, questi vengono appoggiati sulle gambe e lo studente può così seguire la lezione. Nel dettaglio si parla precisamente di un «piano d’appoggio individuale – la nota del preside Carlo Firmani riportata dal Corriere della Sera in data 28 settembre – da collocare sulle ginocchia per facilitare la scrittura a mano o con tablet, sul tipo di quelli in commercio espressamente dedicati allo scopo».
LICEO SOCRATE DI ROMA SENZA BANCHI: MANCANO ANCHE I PROFESSORI
Inoltre, prosegue la nota del liceo Socrate «per motivi di sicurezza – continua ancora la disposizione – non può essere lasciato a scuola, ma, al termine delle lezioni del giorno, gli studenti dovranno portarlo via con sé: si raccomanda di pulirlo con prodotti adeguati prima di riportarlo a scuola il giorno successivo». Nel frattempo, il liceo Socrate, ha proceduto all’acquisto di «una ulteriore quantità di sedie con ribaltina, da distribuire nelle classi nell’attesa dei banchi singoli». Disagi che hanno condizionato sia gli alunni quanto i professori, visto che l’istituto ha chiesto al corpo decenti di «privilegiare forme di didattica che riducano al massimo la necessità di prendere appunti fornendo dispense o altri materiali relativi alle lezioni». Cosa dire poi del problema insegnanti, vista la carenza di professori in quasi tutte le scuole d’Italia. Le nomine termineranno probabilmente solo entro la fine del mese, di conseguenza molti istituti saranno costretti a far venire gli alunni ad orario ridotto chissà ancora per quanto tempo, con tutto ciò che ne consegue.