L’Unione Europea, nelle vesti della presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ha annunciato un’azione legale contro la Gran Bretagna per la vicenda Brexit. Al centro del contenzioso, come ricorda l’edizione online di Repubblica, la legge sul mercato interno e la questione Irlanda. “La Commissione europea – le parole dell’esecutivo comunitario in merito alla violazione del patto di divorzio sulla Brexit da parte di Londra – ha inviato oggi al Regno Unito una lettera di messa in mora per aver violato i suoi obblighi ai sensi dell’accordo di recesso. E’ l’inizio di un procedimento formale di infrazione contro il Regno Unito che ha un mese per rispondere alla lettera di oggi”. L’azione legale è scattata dopo gli avvertimenti degli scorsi mesi, durante i quali la stessa Ue aveva invitato i britannici a ritirare la “legge che viola l’accordo di recesso – scrive Repubblica – nella parte relativa all’Irlanda del Nord”, entro la fine del mese di settembre.
BREXIT, AZIONE LEGALE UE VS GRAN BRETAGNA: LONDRA TIRA DRITTO
La violazione in questione riguarda una legge che è stata approvata a Londra il 9 settembre scorso, e che modifica di fatto l’accordo sulla Brexit siglato a inizio di quest’anno, dove veniva specificato chiaramente che l’Ulster si sarebbe allineato alle norme del mercato unico europeo di modo da non ricreare alcuna barriera fisica con la Repubblica d’Irlanda, evitando così che possano saltare i delicati equilibri siglati durante il famoso Venerdì santo. Inoltre, tramite questo “allineamento”, si evita che passino prodotti e merci che non rispettino gli standard europei. Di fronte all’azione legale dell’Ue, un portavoce di Downing Street ha fatto sapere: “Abbiamo bisogno di creare una zona di sicurezza per proteggere l’integrità del mercato del Regno”, proseguendo quindi dritta per la sua strada, in attesa della Brexit. Dal canto suo l’Ue ha specificato: “Il governo britannico non è riuscito a ritirare le parti controverse del disegno di legge, nonostante le richieste dell’Unione. Il Regno Unito ha violato il proprio obbligo di agire in buona fede, come stabilito nell’articolo 5 dell’accordo di recesso”.