L’effetto devastante del Covid sulla micro impresa italiana è evidente anche dai numeri emersi dalla prima sollecitazione che GeFi ha voluto esercitare su un campione rappresentativo delle aziende espositrici di Artigiano in Fiera. La restituzione delle risposte delinea come nel corso di quest’anno tre realtà su quattro abbiano perso oltre il 30% del proprio fatturato rispetto al 2019. Non solo. Quasi il 40% sottolinea come questa diminuzione sia stata di oltre la metà dei ricavi passati.
E ancora: il 65% delle nostre imprese italiane vede spiragli di ripresa solo nel 2021, ma, nonostante il colpo tragico del Covid, impressiona osservare come oltre il 70% dei nostri imprenditori abbia deciso di resistere nella salvaguardia del patrimonio umano tra il mantenimento dell’attuale organico o, al massimo, il ricorso a strumenti di riduzione oraria. Solo il 30%, sotto quest’aspetto, si dichiara costretto a ridurre il personale e, quindi, a scegliere la strada del licenziamento.
Si tratta di un sentiment che chiarisce ancora di più la posizione con la quale queste imprese stanno organizzando la loro presenza all’Artigiano in Fiera. È una posizione che alimenta la speranza di riprendere la propria attività economica in un anno di pressoché totale paralisi. Ed è la dimostrazione di come questa speranza passi ineludibilmente dalle fiere, dalle mostre, dai mercati e, più in generale, da una ripresa della vita e della relazione tra colui che crea e produce e chi acquista: elemento, quest’ultimo, essenziale della micro impresa artigianale.
In questa delicata fase di passaggio tra la fase che stiamo vivendo e il vaccino, che tutti ci auguriamo possa diventare un contributo decisivo, siamo chiamati a riprendere l’attività per costruire una vera risposta alla speranza della gente. Significa, dunque, convivere con la situazione data, senza sopravvalutare, né sottovalutare l’evidente condizione d’emergenza, ma mettendo comunque in moto un tentativo di ripresa dell’economia per offrire risposta al bisogno di lavoro e, quindi, di vita delle persone. Convivere per vivere e per crescere, vuol dire rimettere al centro la responsabilità di ognuno per la propria parte e per i propri compiti.
Artigiano in Fiera 2020 si farà per questo motivo, per alimentare la speranza di quel 35% di artigiani che intravede una ripresa già nella coda di questo 2020 e di tutti gli altri che vedono la ripartenza più spostata nel tempo. Un altro mondo è possibile e va costruito. Da subito e insieme.