Indagata per aver difeso la visione della Bibbia dell’omosessualità. Protagonista suo malgrado di questa vicenda è Paivi Rasanen, ministra dell’Interno in Finlandia dal 2011 al 2015. Bisogna fare una premessa: l’articolo 10 del Codice penale finlandese include anche l’orientamento sessuale come argomento di incitamento all’odio. Per questo è cominciato il “calvario” dell’ex presidente finlandese della Democrazia cristiana: la polizia sta conducendo quattro diverse indagini penali contro di lei. In tutte è accusata di “agitazione criminale contro un gruppo minoritario”. Il caso è scoppiato quando in un tweet ha citato la Bibbia e in un programma radiofonico ha espresso la sua posizione secondo la sua fede cristiana. Il 20 dicembre dello scorso anno a “YlePuhe” gli è stato chiesto infatti cosa penserebbe Gesù degli omosessuali. “Ho sottolineato che tutti gli uomini, indipendentemente dal loro orientamento sessuale, sono sullo stesso piano di fronte a Dio. Sono tutti preziosi, seppur peccatori e bisognosi dell’opera redentrice di Gesù per ottenere la vita eterna”, ha ricostruito a LifeSiteNews. Per queste parole un cittadino l’ha denunciata. Se la polizia non ha avviato alcuna indagine preliminare, il procuratore generale ha fatto l’esatto opposto e il 25 agosto di quest’anno è stata interrogata dalla polizia di Pasila.
“NON LIMITIAMO LIBERTÀ DI RELIGIONE E PAROLA”
L’ex ministra finlandese Paivi Rasanen si dice tranquilla riguardo le indagini, ma d’altro canto è preoccupata perché ritiene che possano “limitare la libertà di religione e quella di parola”. Il caso è ancora aperto e secondo il Codice penale della Finlandia l’ex ministra rischia una condanna ad una multa o alla reclusione in carcere per un massimo di due anni. A seconda della decisione del procuratore generale, la vicenda potrebbe finire in tribunale. “In questo caso è probabile che il processo vada avanti per anni”, ha dichiarato Paivi Rasanen a LifeSiteNews. Durante l’intervista ha mandato un messaggio agli attivisti LGBT: loro che reclamano libertà di orientamento sessuale non devono finire per provare a mettere a tacere le voci di chi è contrario. Ma ritiene anche che non possano “impedire di insegnare e parlare degli insegnamenti della Bibbia nella sfera pubblica”. Il timore di Paivi Rasanen è che prevalga la censura contro i cristiani. “Credo che l’alfabetizzazione religiosa e la conoscenza della Bibbia siano diminuite così tanto che coloro che fanno denunce criminali non comprendono i concetti di base del cristianesimo sulla creazione dell’uomo, il peccato e la salvezza”, ha concluso.