Se fosse ancora vivo, Gigi Sabani avrebbe compiuto 68 anni il prossimo 5 ottobre. A ricordarlo, sebbene con un giorno d’anticipo a Domenica Live, è Barbara D’Urso. La morte del celebre conduttore, verificatasi il 4 settembre 2007 a Roma a causa di un infarto, rappresentò per il pubblico italiano un grande dolore. Il presentatore, come riportato da La Repubblica, aveva accusato per tutto il giorno un forte dolore al braccio sinistro. Si trovava a casa della sorella e aveva da poco finito di cenare quando l’attacco di cuore lo stroncò: la sorella lo trovò in bagno, privo di sensi. L’intervento del 118, prontamente allertato dalla donna, servì soltanto a constatare il decesso dell’imitatore. Lo showman, poche ore prima si era sentito male e per questo era stato visitato intorno alle 20, sempre in casa della sorella, da un medico che però aveva escluso il rischio di complicazioni. Nella tarda serata, il malore costatogli la vita.
MORTE DI GIGI SABANI: L’INFARTO COME RISULTATO DI UN DOLORE MAI SUPERATO?
Furono in tanti, nelle ore successive alla morte di Gigi Sabani, ma anche negli anni a venire, ad attribuire allo scandalo a luci rosse in cui era stato ingiustamente coinvolto, un ruolo nel suo decesso. Quasi che lo showman, personalità estremamente sensibile, non fosse stato in grado di superare il dolore di vedere associato il suo nome a quella vicenda. D’altronde nel libro “Al cuor non si comanda“, lo stesso Sabani ammetteva: “Come morire a occhi aperti. Vedi quello che ti succede e non puoi farci niente. Anzi, una cosa la puoi fare: conti i buoni, pochissimi. La famiglia, poi Lino Banfi, Gianni Morandi, Arbore, Celentano, Cutugno e Maurizio, sì Costanzo, più degli altri. Poi i cattivi, cioè quasi tutti. Perché l’ambiente è una merda“. Proprio Maurizio Costanzo, commentò: “Il mio ricordo va a quando, con il Maurizio Costanzo Show, cercai di ridargli forza perché fu travolto da uno scandalo finto, che non lo riguardava“. Anche Pippo Baudo disse: “Ha avuto un grande, meritato successo: era un buono e ha sofferto tantissimo quando è stato accusato ingiustamente. Quella cosa lo ha ferito, non se lo era mai dimenticato“. Sulla stessa linea, come riportato da Repubblica, anche Giancarlo Magalli: “Aveva un forte senso dell’amicizia, vide molti sparire e ci rimase male, io gli restai vicino, ma chi fa questo lavoro vive anche dell’amore e della fiducia del pubblico. Chissà se quello che è successo non sia la conseguenza di tante angosce che si è tenuto dentro“.