C’è il forte rischio che coloro che percepiscono attualmente il reddito di cittadinanza vedano decurtati di molto gli importi per il 2021. Come ricorda l’edizione online de Il Messaggero, se il governo non dovesse trovare i due miliardi di euro necessari per sostenere la misura per l’anno che verrà, a quel punto il reddito di cittadinanza dovrà essere per forza di cosa abbassato. La legge prevede infatti che i benefici erogati agli aventi diritto vengano comunque compensati ma ridotti per rendere la misura sostenibile. Il numero di coloro che usufruiscono della misura di sussidio è cresciuto molto negli ultimi mesi, in particolare, a seguito della crisi causata dal coronavirus, e al momento lo stato eroga ben 680 milioni di euro al mese (periodo relativo, gennaio-settembre 2020). Attualmente sono 1.3 milioni le famiglie che percepiscono il RdC, per una media di 524 euro, e di conseguenza la misura costerà per il 2021 8.2 miliardi di euro. Le proiezioni che circolano in questi giorni al ministero dell’economica, come scrive Il Messaggero, raccontano però un quadro ben peggiore.
REDDITO DI CITTADINANZA: RISCHIO TAGLIO ASSEGNI: L’EPIDEMIA DI COVID-19…
Secondo le stime dei tecnici, infatti, la spesa per il reddito di cittadinanza dovrebbe salire a quasi 9.5 miliardi di euro, tenendo conto di un naturale aumento delle famiglie percettrici (probabilmente un totale di 1.5 milioni). Di conseguenza, come detto sopra, l’esecutivo sta cercando due miliardi di euro da inserire nella manovra finanziaria che verrà approvata il prossimo 15 ottobre: al momento sono stati autorizzati 5.9 miliardi di euro per il 2019, 7.1 per il 2020, quindi 7.3 per l’anno prossimo e 7.2 per quelli successivi. Nessuno, ovviamente, aveva però fatto i conti con l’epidemia di coronavirus, e la conseguente crisi economica esplosa a partire dallo scorso mese di marzo. Inoltre, era stato previsto di trovare lavoro ad un milione di beneficiari del reddito di cittadinanza, ma al momento solamente in 200mila hanno sottoscritto un contratto di lavoro, e soprattutto a tempo determinato.