Si aggiunge un nuovo capitolo alla querelle sulla partita Juventus-Napoli, non disputata domenica sera dopo lo stop dell’Asl campana. Il presidente dei partenopei, Aurelio De Laurentiis, ha infatti inviato una lettera di otto pagine al ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, contenente una sorta di “memoria difensiva” volta a giustificare l’assenza della squadra di Gattuso all’Allianz Stadium. A confermare la circostanza è stato lo stesso Spadafora a margine dell’incontro con il presidente della Figc, Gabriele Gravina. Nella missiva, come riportato dall’ANSA, il presidente De Laurentiis ripercorrerebbe tutti i passaggi e i controlli sanitari effettuati dal Napoli negli ultimi dieci giorni circa, a partire dalla notizia della scoperta di un focolaio nel Genoa, squadra contro cui gli azzurri hanno giocato lo scorso 27 settembre.
CASO JUVENTUS NAPOLI: DE LAURENTIIS SCRIVE LETTERA A SPADAFORA
L’atteggiamento del ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, nelle ultime ore è sembrato propendere maggiormente verso la posizione incarnata dalla Figc e dalla Lega Calcio, che hanno invocato il rispetto del protocollo studiato con gli esperti del Cts per evitare di fermare il calcio. Come riportato da Il Giornale, dopo l’incontro con Dal Pino, presidente della Lega di A, e Gravina, numero uno della Figc, Spadafora ha assicurato che “non corriamo il rischio” di bloccare il campionato. Il ministro, però, evidentemente in contraddizione con la sortita dell’Asl di Napoli, ha sottolineato: “Il protocollo a oggi è ancora valido e va rispettato con rigore“. Un concetto ribadito dallo stesso presidente Gravina, che ha dichiarato: “Crediamo in questo protocollo che abbiamo voluto e difeso, tutti abbiamo a cuore la tutela della salute che è un bene primario e su questo siamo in sintonia con il ministro Speranza, il protocollo viene rispettato da tutti nella sua integrità, è chiaro, ha funzionato e non capisco perché non debba funzionare anche per il futuro. Credo che possiamo stare tranquilli che il campionato si può disputare e svolgere in sicurezza. Caso Napoli? Certo che se cominciano ad esserci delle falle e qualcuno sbaglia, quel qualcuno deve pagare…“.