Angela Maraventano cade nella trappola delle Iene. E questa volta non c’è scusa che tenga. L’esponente della Lega, nel corso di un comizio tenutosi pochi giorni fa a Catania per sostenere Matteo Salvini, parlando del traffico di migranti, aveva detto che “la mafia non ha più quella sensibilità e quel coraggio che aveva prima“. Dichiarazioni, le sue, che avevano sortito un coro di indignazione pressoché unanime, portando la politica nativa di San Benedetto del Tronto a ritrattarle e a dissociarsi da se stessa, giudicando “infelici” le sue parole. Ma la Maraventano si è realmente ricreduta o il suo pentimento è stato soltanto di facciata? Se lo sono chiesti Ismaele La Vardera e Massimo Cappello, che hanno mandato nel suo locale due finti mafiosi, presentatisi come “picciotti”, intenzionati a portarle la solidarietà delle famiglie mafiose.
ANGELA MARAVENTANO DELLA LEGA: “MAFIA SENSIBILE? PENSO QUELLO CHE HO DETTO”
Angela Maraventano, ex senatrice della Lega, a quel punto ha mostrato il suo vero volto e le sue vere idee sulla mafia. Quali? Di fatto quelle che aveva espresso nel corso del comizio di Catania. Sollecitata a dire ciò che pensava dai due picciotti, la Maraventano ha dichiarato: “Pensi che con questa cosa che mi hanno combinato, che ne hanno parlato i giornali, non mi vogliono fare fuori? Tutti i commenti negativi, devi morire, mafiosa… Io penso quello che ho detto, se non lo dicevo morivo, mi veniva l’ulcera. È stata una cosa più forte di me. Non devo chiedere scusa a nessuno. Perché io sono così. Come me ci sono solo io“. Il commissario della Lega in Sicilia, Stefano Candiani, ha subito chiesto le dimissioni della Maraventano: “A Catania ha fatto un intervento pasticciato. Ogni tipo di giustificazione avanzata su questo tema mi sembra francamente insufficiente rispetto alla gravità delle frasi pronunciate. Non si possono avere ambiguità. Deve lasciare la Lega“. Candiani è stato accontentato: “Lascio il partito. Sono una persona seria, è giusto così“, ha ammesso Angela Maraventano.