Proseguono le indagini riguardanti l’omicidio del povero Willy Monteiro Duarte, il 21enne ucciso a Colleferro nella notte fra il 5 e il 6 settembre. Il quotidiano Il Messaggero ha riportato in data odierna, 7 ottobre, le dichiarazioni di tre dei quattro accusati, leggasi i fratelli Bianchi e Francesco Belleggia (il quarto arrestato è Mario Pincarelli), che sembrano rimpallarsi le responsabilità. Marco Bianchi ha ammesso di aver dato una spinta al 21enne poi deceduto: “Prima sono arrivate le mani, il calcio è arrivato dopo, ma il calcio sarà arrivato alle gambe”, mentre il fratello Gabriel addossa la colpa a Belleggia: “C’era lui vicino a Willy”. Completamente differente la versione proprio di Belleggia, che ha invece spiegato agli inquirenti: “Marco va subito diretto da Willy e gli tira un calcio frontale sul petto, Willy sbatte contro la macchina, gli rivà contro, però Marco comincia a menà e Gabriele mena l’altro amico”, versione che stando a Il Messaggero, sarebbe ritenuta attendibile dagli investigatori.
OMICIDIO WILLY, RIMPALLO DI ACCUSE FRA I BIANCHI E BELLEGGIA
Ma Marco Bianchi sostiene un’altra realtà, spiegando che dopo il calcio ricevuto la vittima si sarebbe alzata: “Ed io ero presente”, ha specificato, aggiungendo poi di aver sentito “urla e grida, tutte queste cose qui. Ma non è che sono stato lì”. Gabriele Bianchi ha spiegato di aver visto la vittima “cadere in ginocchio”, ma senza aver capito chi avesse colpito il ragazzo, per poi specificare: “Non dico che cade a terra dopo l’intervento di Belleggia, dico che vicino a Willy c’era Belleggia”. Il gip Giuseppe Boccarato respinge la tesi di Gabriele, anche perchè alcune persone sentite dopo la rissa avrebbero smentito la versione dei fatti raccontata dal più grande del fratelli Bianchi, indicando proprio nei due i principali protagonisti del pestaggio: “Dalla narrazione che mi fa Federico Zurma (l’amico della vittima, ndr) – le parole del magistrato – Belleggia non partecipa ai fatti ai danni di Willy”.