Il vicedirettore delle iniziative strategiche dell’Oms Ranieri Guerra – nonché membro del Cts – si dice certo: l’emergenza Covid con i nuovi casi in aumento esponenziale in tutto il Paese non possono essere imputati alla riapertura delle scuole. Intervenendo a margine dei lavori dell’evento ‘La sanità post Covid-19’ al teatro Bellini di Catania, il membro dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sottolinea come le scuole in Italia ad oggi «sono in sicurezza, ma portano a un aumento dei casi perché si tratta di una comunità ampia che si apre e contribuisce in maniera non ragguardevole alla diffusione del virus, ma in modo crescente». Tradotto, per Ranieri Guerra «l’intasamento del trasporto pubblico, la ristorazione e gli eventi mondani» hanno portato alla diminuzione della cautela e all’aumento del Covid-19 che assistiamo in questi giorni. Nel giorno in cui emergono anticipazioni su possibili restrizioni di attività e libertà di movimenti (tra alcune Regioni) nel prossimo Dpcm 15 ottobre, gli esperti già protagonisti della fase 1 tra Cts, Iss e Ministero della Salute lanciano l’allarme su terapie intensive e ospedalizzazioni da valutare attentamente per non tornare ai livelli di marzo-aprile.
GUERRA (OMS): “SCORDATEVI L’IMMUNITÀ DI GREGGE”, ECCO PERCHÈ
Ma è la parola “lockdown” a spaventare più di tutte, con il Governo al momento impegnato per evitarlo: «Un nuovo lockdown? Mi auguro francamente di no. Potrebbero essercene di temporanei, molto settoriali e limitati in zone precise dove il focolaio esce dal controllo che abbiamo in questo momento. Ma se continua così, ribadisco, no, mi auguro che non ci sia», sottolinea ancora Ranieri Guerra facendo il “paio” con quanto detto stamattina dal Ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia che non ha escluso la possibilità di lockdown “regionali” per evitare quello nazionale «Le limitazioni di spostamento tra le Regioni non possono essere escluse, non si può escludere nulla in questo momento […] Dobbiamo difendere il lavoro e la salute a tutti i costi». Capitolo finale, la questione immunità affrontata nelle scorse settimane come possibile spiegazione per il minor impatto di sintomatici e ricoveri a fronte di più alti contagi: «L’immunità di gregge? Scordatevela. Oltre il 90% della popolazione è ancora suscettibile al Coronavirus. Prima di arrivare ad una immunità di gregge ci vorranno anni e costi umani inaccettabili», conclude il vicedirettore generale Oms.