Con i casi di coronavirus schizzati alle stelle, si fa sempre più probabile l’ipotesi di un nuovo lockdown. Non si tratterà molto probabilmente di una chiusura totale come avvenuto fra marzo e maggio scorsi, piuttosto di “lockdown spot” riferiti a determinate zone precise. Fatto sta che la probabilità è molto alta, soprattutto se i numeri (ieri 5.300 nuovi casi), dovessero continuare ad aumentare nei prossimi giorni. A riguardo, i colleghi di Fanpage hanno cercato di ipotizzare, dati alla mano, quali saranno le cinque regioni che sono più a rischio lockdown, ovvero, quelle dove l’indice Rt, quella misura che registra quanto il coronavirus sia contagioso, ha superato la soglia critica di 1.25. Al momento troviamo cinque regioni “attenzionate”, a cominciare dalla Sicilia, la zona del Belpaese con l’indice più alto, pari a 1.34. Seguono a ruota la piccola Basilicata e il Piemonte, entrambe regioni a quota 1.33. Infine la Campania a quota 1.31. Da segnalare anche la Lombardia fra le regioni più a rischio, visti i numerosi contagi verificatisi negli ultimi giorni (ieri erano 983).
CORONAVIRUS, LOCKDOWN POSSIBILE IN 5 NUOVE REGIONI, A COMINCIARE DALLA CAMPANIA
Corre verso il lockdown in particolare la Campania, con il governatore De Luca che più volte ha “minacciato” negli scorsi giorni una chiusura se i contagi fossero saliti. “Se dovessimo avere mille contagi e 200 guariti al giorno è lockdown – ha detto nella giornata di ieri via Facebook – se, in termini assoluti, avremo 800 positivi al giorno arriviamo alla chiusura di tutto”. Parole eloquenti che non hanno bisogno di repliche ne spiegazioni, e al momento la situazione epidemia sta di fatto sfiorando i numeri esternati dal governatore. Situazione complicata anche in Sicilia e Basilicata, che assieme alla Campania rappresentano tre regioni del sud, dove gli ospedali non sono all’avanguardia come quelli di Veneto, Lombardia, Piemonte e Liguria, e dove per forza di cose, c’è molta apprensione. A proposito del lockdown è intervenuto anche il ministro per gli affari regionali, Francesco Boccia, che non ha escluso nuove restrizioni: Le limitazioni di spostamento tra le Regioni non possono essere escluse, non si può escludere nulla in questo momento. Dobbiamo difendere il lavoro e la salute a tutti i costi. La mobilità tra le Regioni deve essere salvaguardata, ma la situazione dovrà essere monitorata giorno per giorno. Appena c’è una spia che si accende bisogna intervenire. Non escludere interventi in caso di aumenti dei contagi non significa chiudere – ha comunque specificato Boccia – ma essere pronti a ogni intervento. Evitiamo di generare preoccupazioni”.