Nuovo incremento di positivi al coronavirus nella Regione Lombardia. Secondo l’ultimo bollettino sono 1.032 i nuovi casi a fronte di 15.590 tamponi effettuati, quindi la percentuale è pari al 6,6 per cento. Dei nuovi positivi, comunque, 90 sono indicati come “debolmente positivi”, mentre 4 sono stati individuati a seguito di test sierologico. Sono 202 i guariti-dimessi, per un totale che sale a 83.190, di cui 1.449 dimessi. 81.741 guariti. Si registra un incremento in terapia intensiva: +4, che porta il totale dei ricoverati a 48. Invece i malati in altri reparti Covid sono 433, pertanto si segnala un incremento di 25 unità. Purtroppo, si segnalano anche 3 decessi, che portano il totale dei morti certificati dall’inizio dell’epidemia a 16.985. Il bollettino della Regione Lombardia fornisce anche la ripartizione per provincia. Milano: 460, di cui 211 a Milano città. Bergamo: 29. Brescia: 72. Como: 36. Cremona: 35. Lecco: 13. Lodi: 17. Mantova: 10. Monza e Brianza: 143. Pavia: 103. Sondrio: 11. Varese: 58. (agg. di Silvana Palazzo)
#Bollettino di #RegioneLombardia con i #dati di #coronavirus di oggi 11 Ottobre 2020 pic.twitter.com/RTzQ5fA1va
— ilSussidiario (@ilsussidiario) October 11, 2020
CORONAVIRUS LOMBARDIA: OGGI NUOVO BOLLETTINO
Dopo l’aumento di altri 1100 nuovi contagi ieri in Lombardia, la Regione prova a passare alle contrattacco con nuove misure da studiare parallelamente al Dpcm in arrivo forse già domani con le restrizioni nazionali che si attendono piuttosto consistenti. Il bollettino Lombardia di sabato – in attesa dei nuovi dati in arrivo oggi pomeriggio come sempre alle ore 16.30 sui canali social di Palazzo Lombardia – ha registrato 1.140 nuovi infetti in tutta la Regione: di questi, 75 sono debolmente positivi, 8 a seguito di test sierologici e 2 purtroppo le vittime (sulle 16.982 totali), 244 i nuovi guariti (sul totale di 82.988 da inizio emergenza). Ad oggi in Lombardia ci sono 12.022 persone affette da Covid-19, mentre i casi totali da inizio pandemia sono in tutto 111.982: dopo gli ultimi 22.910 tamponi della giornata di ieri, si registra un aumento dei ricoverati di 37 unità (408 totali) mentre restano invariate le terapie intensive, 44 finora occupate (su una capacità che supera le 1000 unità dopo gli sforzi degli ultimi mesi dell’assessorato alla Sanità). Il bollettino del 10 ottobre vedeva infine come incremento dei casi per provincia la città di Milano in testa per distacco (+587 casi, 312 nell’area della metropoli): segue Monza con 113, Varese 91, Brescia 57, Pavia 40, Bergamo 36, Como 34, Mantova 29, Cremona e Lecco 25, Lodi 17 e Sondrio 6.
CORONAVIRUS LOMBARDIA: IL PUNTO DI GALLERA
In attesa di conoscere domani le nuove restrizioni del Governo inserite nel “semi-lockdown” in definizione nel Dpcm, la Regione Lombardia valuta con attenzione eventuali ulteriori misure per respingere le occasioni di contagio da coronavirus. In attesa del nuovo bollettino di oggi, l’assessore al Welfare Giulio Gallera ha fatto sapere ieri come la nuova “ondata” sia definita da ritorno a scuola, vita sociale e gente in ufficio dai primi di settembre: «ma il numero delle terapie intensive è uguale a quello di ieri e il numero dei ricoverati è cresciuto di una ventina di persone». Come ci ha raccontato lo stesso Camillo Rossi, direttore sanitario degli Spedali Civili di Brescia, oggi in intervista esclusiva sul nostro quotidiano sono «6 le terapie intensive oggi occupate, in marzo erano 850». Lo stesso Gallera ha fatto sapere però di ragionare assieme al Presidente Fontana nuove alleanze «con le amministrazioni locali per far rispettare le regole. Abbiamo convocato il Cts e valuteremo anche lì altre misure». Per l’assessore alla Salute l’impegno per mettere in campo tutte le strategie possibili per limitare positivi e ricoverati: «Stiamo riflettendo se lavorare su alcuni punti critici come sul fatto che la gente il venerdì e il sabato affolli le vie della movida senza mascherine e quindi c’è un inevitabile assembramento fuori dai locali, o chiedere maggiore rispetto per quanto riguarda alcune attività tipo giocare a calcio nei parchi o altrove». Sui trasporti pubblici invece, Gallera sottolinea «necessità di guardarli con attenzione ma, prima di pensare a limitare alcune attività, la strada è chiedere il rispetto delle regole, magari evitare gli assembramenti fuori dai locali pubblici, che si rispettino i distanziamenti e le norme ordinarie».