Lockdown con tre livelli di gravità in Gran Bretagna: lo ha annunciato poco fa il primo ministro Boris Johnson. “Non possiamo permettere che collassi il sistema sanitario nazionale”, ha dichiarato nel suo discorso. Il Paese sarà diviso in tre diverse aree a seconda del livello di allerta per i contagi da Covid: medio, alto e molto alto. Non è un lockdown generale, da intendere come quello che ad esempio c’è stato in Italia nella fase più acuta dell’emergenza coronavirus. Infatti, non chiuderanno le scuole e le università, ma ogni zona avrà restrizioni diverse. “Saranno mesi durissimi, ma riusciremo a superarli”, ha aggiunto Boris Johnson. Parlando alla Camera dei Comuni, il primo ministro britannico ha annunciato anche che Liverpool subirà le restrizioni più severe. Qui verrà, infatti, applicato il livello “molto alto”. Di conseguenza, i pub saranno costretti a chiudere e non saranno possibili gli incontri, mentre nelle aree con “livello alto” gli incontri sociali saranno validi fino a sei persone.
LOCKDOWN UK: “NO GENERALE, MA A TRE LIVELLI”
L’annuncio di Boris Johnson durante il suo intervento alla Camera dei Comuni, dedicato all’emergenza coronavirus, è arrivato dopo l’incremento della pressione sul sistema sanitario nazionale. C’è stato infatti un forte aumento del numero di persone che sono dovute ricorrere alle cure mediche. Se il livello più alto prevede la chiusura di bar, pub e palestre, e potrebbe riguardare anche Manchester e Newcastle, dove la situazione è più grave, con il divieto di contatti sociali sia al chiuso che nei giardini privati, il livello “medio”, che copre per ora gran parte della Gran Bretagna, consiste nelle misure attualmente in vigore, compresa la “regola del 6” e la chiusura dei locali pubblici alle 22. Il livello “alto” invece punta a ridurre la circolazione dei virus tra i nuclei famigliari, vietando i contatti al chiuso tra membri di gruppi diversi. Boris Johnson ha spiegato di comprendere la “frustrazione” dei cittadini per le misure restrittive, ma se il governo non intervenisse per arginare i contagi, il Servizio sanitario nazionale (Nhs) rischierebbe il collasso. Invece il lockdown generalizzato “non sarebbe la strada giusta”.