Spesso “restio” al seguire le normative anti-Covid – dalla mascherina non indossata al giro di Piazza San Pietro o durante le udienze tra i fedeli – Papa Francesco ‘svolta’ stamane nell’ultima Udienza Generale in Vaticano e si allinea alle indicazioni del nuovo Dpcm firmato ieri. «Io vorrei, come faccio di solito, scendere e avvicinarmi a voi per salutarvi; ma con le nuove prescrizioni, meglio mantenere le distanze. Anche, gli ammalati li saluto di cuore da qui. Voi siete a distanza prudente, come si deve fare. Ma succede che quando io scendo, tutti vengono e lì si ammucchiano: e il problema è che c’è il pericolo del contagio», ha concluso il suo messaggio nella catechesi odierna, sottolineando la pericolosità in momenti come questi di avvicinarsi troppo e ammassarsi tra i fedeli. «Ognuno con la mascherina, mantenendo le distanze, possiamo andare avanti con le udienze. Scusatemi se oggi vi saluto da lontano, ma credo che se tutti, come buoni cittadini, compiamo le prescrizioni delle Autorità, questo sarà un aiuto per finire con questa pandemia», aggiunge il Papa al termine dell’Udienza».
L’INCONTRO DEL PAPA CON I FAMILIARI DI DON ROBERTO MALGESINI
Un’Udienza Generale nella quale il Santo Padre ha affrontato il tema della Preghiera dei Salmi, in particolare sull’esperienza di dialogo con Dio: «Non dobbiamo dimenticare che per pregare bene dobbiamo pregare così come siamo, non truccati. Non bisogna truccare l’anima per pregare. “Signore, io sono così”, e andare davanti al Signore come siamo, con le cose belle e anche con le cose brutte che nessuno conosce, ma noi, dentro, conosciamo». Come sottolinea Papa Francesco dall’Aula Paolo Vi riempita solo a metà per le norme anti-Covid, «Nei salmi sentiamo le voci di oranti in carne e ossa, la cui vita, come quella di tutti, è irta di problemi, di fatiche, di incertezze. Il salmista non contesta in maniera radicale questa sofferenza: sa che essa appartiene al vivere. Nei salmi, però, la sofferenza si trasforma in domanda. Dal soffrire al domandare». Particolarmente commosso l’incontro che ha preceduto l’Udienza Generale, con Papa Francesco che ha incontro i familiari di Don Roberto Malgesini, il sacerdote ucciso a Como il 15 settembre scorso: «Le lacrime di quei genitori sono le lacrime “loro” e ognuno di loro sa quanto ha sofferto nel vedere questo figlio che ha dato la vita nel servizio dei poveri. Quando noi vogliamo consolare qualcuno, non troviamo le parole. Perché? Perché non possiamo arrivare al suo dolore, perché il “suo” dolore è suo, le “sue” lacrime sono sue. Lo stesso, con noi: le lacrime, il “mio” dolore è mio, le lacrime sono “mie” e con queste lacrime, con questo dolore mi rivolgo al Signore», ha ricordato il Santo Padre incontrando i genitori di Don Roberto in lacrime.