Recensire Likecrazia. Lo show della politica in tempo di pace e di Coronavirus (Piemme, 2020) di Daniele Capezzone non è stato facile. In primis perché seguo e ammiro l’autore dagli albori della sua carriera e, avendo poi avuto la fortuna di conoscerlo personalmente, non è stato semplice subordinare la stima che nutro nei suoi confronti ad un giudizio obiettivo e critico.
In seconda istanza, avendo svolto la mia tesi di laurea (correva l’anno 2005) proprio su alcuni degli aspetti citati in Likecrazia e che riguardano la genesi della comunicazione/informazione – anche se all’epoca taluni argomenti si trovavano in una fase ancora embrionale del loro processo evolutivo – mi sono dovuta astenere da ondate da entusiasmo che rischiavano di travolgere la mia valutazione.
Ad ogni buon conto, Likecrazia è una vera e propria guida moderna per sopravvivere e capitalizzare i continui stimoli e impulsi che ci arrivano da ogni mezzo di comunicazione, a cominciare proprio dal tubo catodico e dai suoi a volte buffi commentatori, giornalisti e presentatori che sfruttano la velocità dell’informazione per confondere i nostri processi mentali e propinarci qualunque tipo di messaggio.
Altro che “potenza di fuoco” (cit.). Trattasi di veri e proprio fulmini a ciel (semi) sereno che si stagliano nell’etere in un gioco senza regole, nel quale vale tutto e il suo contrario con l’unico intento di inebetire l’ascoltatore e colpire il politico di turno che non soggiace a certe dinamiche e che diventa il bersaglio, la vittima sacrificale da immolare per far piacere ad uno spauracchio di pensatori altolocati che hanno un’unica e sola fede: la loro.
Lo sappiamo tutti: la politica è fatta anche da toni esasperati, contrapposizioni feroci e divisioni ideologiche e nella frenesia dei processi informativi che di dissolvono ad una velocità tale da far impallidire anche Galileo e Rømer, si associano gli imprudenti tentativi di spettacolarizzare ogni cosa, creare aspettative e ingenerare nel pubblico una serie di esperimenti emozionali che creano veri e propri falsi ideologici d’autore. Come uscirne?
Capezzone offre un’analisi chiara e lucida, una vera e propria bussola per politici e ascoltatori/lettori fatta da nozioni chiare ed efficaci, consigli pronti per l’uso che aiutano a trovare l’orientamento in questo sistema perennemente connesso dove tutto diventa comunicazione, e nel quale la notizia appena nata esaurisce in poche ore il proprio circolo persuasivo lasciandoci orfani e affamati. Una serie di suggerimenti e strumenti che offrono al lettore spunti di riflessione e di analisi, aiutandolo a sviluppare un senso critico per renderlo autonomo e immune al canto delle sirene. Una guida che ci accompagna nei derby più avvincenti della stagione “calcistica” – Covid permettendo – ci aiuta a riconoscere attaccanti, difensori, terzini ed individuarne le strategie per anticipare ogni mossa e non farci trovare mai impreparati davanti ai colpi di scena delle dirette, o davanti ad alcuni autorefenziali comizi di qualche fenomeno da vecchia repubblica.
Buona lettura.