Spadafora: “Palestre e piscine restano aperte”/ Ma per le scuole calcio…
Spadafora: "Palestre e piscine restano aperte". Il ministro dello Sport spiega la situazione dopo il Dpcm, ma per le attività non regionali e nazionali come le scuole calcio solo allenamenti
Il ministro Vincenzo Spadafora precisa con un lungo post su Instagram come potrà proseguire l’attività sportiva dopo il nuovo DPCM emanato dal premier Giuseppe Conte: “Palestre, piscine e centri sportivi restano aperti!“, ha espresso così la propria soddisfazione il ministro dello Sport. Spadafora ha poi precisato che “proseguono partite e gare sportive dilettantistiche a livello regionale e nazionale”, come la Serie D di calcio per fare un esempio illustre, mentre “per il livello provinciale, società e associazioni sportive ed enti di promozione proseguiranno gli allenamenti degli sport di squadra ma solo in forma individuale“. Questo è il tasto più delicato, perché significa che ad esempio una scuola calcio di ragazzini potrà svolgere esclusivamente allenamenti individuali, bloccandone invece le partite. Si prospetta dunque un periodo (che potrebbe anche essere piuttosto lungo) nel quale potersi solo allenare, il che va a discapito proprio dei ragazzi, francamente i più penalizzati in questa fase.
D’altro canto la curva dei contagi continua ad aumentare e di conseguenza il ministro Spadafora parla di “scelta di buon senso“, garantendo il massimo impegno per arrivare a “misure di sicurezza per una maggiore tranquillità di tutti” che tuttavia possano “scongiurare possibili chiusure”. Non manca un “appello accorato” al massimo rispetto delle regole “in palestra come in qualsiasi altro luogo”, perché stiamo vivendo “un momento davvero critico, non abbiamo ancora vinto la nostra guerra contro il coronavirus”. Il ministro Spadafora ammette di essere perfettamente consapevole del fatto che “abbiamo chiesto già tanti sacrifici al mondo dello sport e abbiamo chiesto investimenti cospicui per il rispetto di rigide misure”.
Come detto, il tasto dolente potrebbe essere quello dei più giovani, messi “a dura prova dalle regole imposte dall’emergenza sanitaria e che trovano proprio nelle ore che trascorrono facendo sport un momento importante di sfogo e relax, essenziale per il loro equilibrio”. Spadafora ritiene che la prosecuzione almeno degli allenamenti individuali possa essere una risposta adeguata a questo bisogno, anche perché il rischio sarebbe quello di “spingere migliaia di appassionati e di giovani nei parchi cittadini piuttosto che proseguire in luoghi che rispettano regole e protocolli“. In conclusione, il ministro Spadafora ha voluto puntualizzare un aspetto che gli sta a cuore a livello personale: “Non mettete mai in dubbio che io stia facendo l’impossibile, giorno e notte, per lo Sport!”.