E’ pesantissimo il bilancio in Nigeria dopo le manifestazioni di ieri anti-governative: la polizia ha represso la folla con la violenza, sparando, e 12 persone sono state assassinate. Ferma condanna da parte di tutte le massime istituzioni mondiali, a cominciare dall’Onu, passando per l’Unione Europea, arrivando fino ad Amnesty International. Teatro principale degli scontri la metropoli Lagos, la capitale, dove le proteste sono cominciate nei confronti degli abusi della polizia, e quindi proseguite nel contestare il sistema di governo. Le autorità, scrivono i colleghi di Open, hanno imposto il coprifuoco sullo stato, poi l’esercito ha iniziato a sparare verso la folla per disperderla, e stando ai media nigeriani è stato un vero e proprio “massacro”. In totale le vittime nelle ultime due settimane sono già trenta, ma c’è il rischio che il bilancio sia solo parziale, anche perchè i numeri che giungono sono contrastanti. Antonio Guterres, segretario generale dell’Onu, ha chiesto alle autorità nigeriane che si indaghi sugli incidenti, per assicurare i responsabili alla giustizia, mentre Josep Borrel, Alto rappresentante della politica estera dell’Unione Europea, ha definito “allarmante apprendere che diverse persone sono state uccise e ferite nelle proteste incorso contro la Squadra speciale anti-rapina in Nigeria. È fondamentale che i responsabili delle violenze siano assicurati alla giustizia”.
NIGERIA, MANIFESTANTI UCCISI DALLA POLIZIA: “CI ASPETTIAMO UN’AZIONE DECISA”
Borrel ha aggiunto e concluso: “A seguito della volontà del governo di portare a termine le riforme ci aspettiamo un’azione decisa”. Numerose anche le star e i personaggi famosi che sono scesi in campo a difesa della popolazione della Nigeria, come ad esempio Beyoncè, Nicki Minaj, e Rihanna, che hanno fatto sentire la propria voce attraverso i social, soprattutto via Twitter e Instagram. Rihanna, in particolare, ha pubblicato una foto di una bandiera della Nigeria insanguinata, per poi commentare «ho il cuore infranto». La cosa certa è che nella nazione nigeriana è il caos, con stazioni televisive date alle fiamme, devastazioni e scontri un po’ ovunque. Il numero di 30 vittime di cui sopra, come detto prima, non è certo, e c’è chi parla di 50 morti in tutto il paese, visto che le proteste non si sono tenute solamente a Lagos, ma anche a Lekki, Abuja e in altre zone dello stato. Peccato però che Babajide Santo-Olu, governatore dello Stato di Lagos, abbia spiegato che non vi siano vittime: “Ci conforta non aver registrato alcun morto – le sue parole riportate da RaiNews – a differenza di quanto è circolato ampiamente sui social media”.