«Vedrà, non ci saranno alternative. Dovremo arrivare al coprifuoco in tutta Italia»: non ha dubbi Massimo Galli. Intervenuto ai microfoni de Il Messaggero, il direttore di Malattie Infettive dell’Ospedale Sacco di Milano ha spiegato che si tratta di una situazione che anticipa la possibilità di lockdown, che però può essere evitato: «Bisogna delimitare i focolai in due modi. Uno: riducendo le occasioni di infezione, limitando così le possibilità di contagio. La parola coprifuoco è molto brutta ma è un provvedimento razionale da questo punto di vista. Secondo modo: dobbiamo ricorrere all’allargamento a rete dell’accertamento il più precoce possibile delle nuove infezioni». Il professore si è poi soffermato sulla riapertura delle scuole, che avrebbe un ruolo importante sull’aumento dei contagi delle ultime settimane: «Le scuole c’entrano. Poi, certo, c’entra anche il fatto che i ragazzi si ritrovano prima e dopo la scuola, sul trasporto pubblico e nella socialità extrascolastica. La coincidenza temporale c’è con tutto quanto. Io sono stato l’unico a dire che andare alle urne, con questa situazione, non fosse una grande idea».
MASSIMO GALLI: “TEMO LA BATTAGLIA DI MILANO”
Massimo Galli ha messo in risalto l’importanza di lavorare a rete, coinvolgendo aziende, uffici pubblici e scuole, «non accontentandoci di una situazione che ha già mostrato la corda con migliaia di persone in fila per i tamponi». E un possibile assist per ridurre i tempi dell’accertamento delle nuove infezioni potrebbe arrivare dai tamponi rapidi: «Assolutamente sì. Guardi la Slovacchia: ha deciso di fare cinque milioni di tamponi rapidi». Intervenuto ai microfoni di Agorà, il professor Galli si è soffermato sulla “battaglia” di Milano, che ammette di temere moltissimo: «A marzo fu risparmiata dal relativo tempestivo lockdown dell’altra volta. Ora, invece, stiamo per averla». E il timore è che «l’infezione vada avanti in modo dilagante è reale ed è testimoniato da quello che vediamo negli ospedali».