«Oggi non ci sono buone notizie». Così ha esordito il professor Giovanni Rezza durante la conferenza stampa dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) sul monitoraggio e l’indice Rt in Italia. Sono 31.084 i nuovi contagi in Italia nelle ultime 24 ore, mentre 199 i deceduti e 4285 guariti. Alto anche il numero dei tamponi: ne sono stati processati 215.085. Aumenta anche la pressione sugli ospedalieri: ci sono altri 95 ricoveri in terapia intensiva, 1.030 invece in altri reparti Covid. «Il numero dei tamponi aumenta, ma aumentano anche i positivi. La loro percentuale supera il 10% e questo non è un buon indicatore. L’epidemia galoppa, il coronavirus circola e lo fa in maniera veloce. Il trend è in aumento, ma non dobbiamo aspettarci cambiamenti per ora. L’impatto del nuovo Dpcm va valutato nel medio termine», ha dichiarato il direttore generale della Prevenzione presso il Ministero della Salute. Il totale dei casi sale a 647.674, 38.321 morti e 283.568 guariti. Le persone attualmente positive sono 325.786 persone, di cui 307.046 in isolamento domiciliare, 16.994 in ospedale e 1.746 in terapia intensiva. (agg. di Silvana Palazzo)
#Bollettino di #MinisteroSalute con i #dati di #coronavirus di oggi 30 Ottobre 2020 pic.twitter.com/oeVYYt3ELY
— ilSussidiario (@ilsussidiario) October 30, 2020
CORONAVIRUS ITALIA: OGGI NUOVO BOLLETTINO
«Occorre qualche sacrificio in più, bisogna raffreddare la curva dei contagi. Il contagio principale avviene nelle famiglie», ha detto ancora ieri il commissario all’emergenza coronavirus Domenico Arcuri, illustrando i numeri della pandemia e rifacendosi agli ultimi aggiornamenti del bollettino del Ministero della Salute. Ancora ieri, con record di tamponi processati (per la prima volta oltre quota 200mila in un solo giorno) i nuovi positivi totali sono saliti a 26.831: di questi, 217 sono vittime purtroppo (su 38.122), 3.878 dimessi-guariti (su 279.282) e l’aumento netto dei nuovi infetti che sale a 22.734 in sole 24 ore. Tanto Palazzo Chigi quanto ovviamente il Ministero della Salute valutano con molta attenzione questi ultimi numeri nel giorno in cui l’Iss renderà pubblico il nuovo monitoraggio sull’indice Rt: considerato ormai da tutti gli esperti assai probabile oltre quota 1,5, il che significherebbe “scenario 4” ovvero il più grave di tutti con ipotesi lockdown sempre più vicino.
CORONAVIRUS ITALIA: RT SALE, RISCHIO LOCKDOWN
Ad oggi in Italia sono positivi al Covid, secondo l’ultimo bollettino del Ministero della Salute, 299.191 persone: di queste, 281.576 sono in isolamento domiciliare senza o con pochissimi sintomi, 1651 sono le terapie intensive occupate (+115) e 15.964 ricoverati con sintomi nei reparti Covid-19 (+983). «I contagiati da coronavirus sono 8 volte di più di 21 giorni fa, la progressione dell’Rt determina un raddoppio ogni settimana. Ogni numero vale più di mille parole», ha ribadito il commissario Arcuri nella sua informativa ieri in conferenza stampa dalla sede della Protezione Civile. È anche vero che, allo stesso tempo, la seconda ondata per ora trova un’opposizione a livello sanitario che non v’era in marzo-aprile: «A marzo il 52% dei positivi si curava a casa, ieri il 95%. Il 7% era in terapia intensiva, ieri lo 0,6%. Siamo in un altro mondo, prima il virus correva più forte di noi, correva e uccideva. Ora lo inseguiamo e lo colpiamo». Il problema oggi riguarda soprattutto le ospedalizzazioni e non le terapie intensive, ma quello “scenario 4” dello studio Iss in estate resta comunque assai vicino e a quel punto sarà lo stesso Comitato Tecnico Scientifico che potrà tornare a “pressare” il Governo per valutare lockdown o provvedimenti di ulteriori restrizioni nazionali. Secondo l’ex capo della Protezione Civile, oggi consigliere della Regione Lombardia, Guido Bertolaso si dice certo: «credo che sarebbe meglio fermare del tutto il Paese per un mese, subito, siamo ancora in tempo per non arrivare a quei numeri. Con uno stop generale, da un lato potremmo cercare di arrestare la diffusione, dall’altro permetteremmo al sistema di riorganizzarsi. Resettiamo l’Italia, senza aspettare di vedere se le nuove misure sono state efficaci».