Papa Francesco è senza dubbio uno dei pontefici più coraggiosi che la Chiesa può vantare. Ma è anche incurante delle inimicizie che si sta creando nella potente curia romana. Il suo obiettivo è fare piazza pulita di quegli ecclesiastici che mettono il denaro davanti a Dio. Per riuscirci sta facendo quello che mai nessuno ha avuto la forza di fare per avere una Chiesa trasparente. La sua lotta pubblica al malaffare in Vaticano contribuisce a disegnare un’immagine di un Papa molto concreto, ma Bergoglio viene visto anche come un “eroe solitario” apprezzato dai fedeli ma osteggiato da un nemico invisibile. Il Pontefice, che ha affrontato questi temi delicati nell’intervista all’AdnKronos, non nega quell’immagine di un Papa solo nei palazzi vaticani. «Sarà quel che il Signore vuole che sia. Se sono solo? Ci ho pensato. E sono arrivato alla conclusione che esistono due livelli di solitudine». La spiegazione del Papa è semplice quanto disarmante: «Uno può dire, mi sento solo perché chi dovrebbe collaborare non collabora, perché chi si dovrebbe sporcare le mani per il prossimo non lo fa, perché non seguono la mia linea o cose così, e questa è una solitudine diciamo… funzionale».
BERGOGLIO SU TOTO PAPA: “CI PENSO ANCHE IO…”
Se conferma di provare una sorta di “solitudine funzionale”, Papa Francesco smentisce però di provarne una “sostanziale”. E all’AdnKronos spiega perché: «Ho trovato tantissima gente che rischia per me, mette la sua vita in gioco, che si batte con convinzione perché sa che siamo nel giusto e che la strada intrapresa, pur fra mille ostacoli e naturali resistenze, è quella giusta». E queste persone, avverte Bergoglio, non sono certo le suore di clausura. Lo dice con ironia, la stessa che usa per parlare del toto-papa che impazza. «Anche io ci penso a quel che sarà dopo di me, ne parlo io per primo». E allora racconta un simpatico retroscena: «Recentemente mi sono sottoposto a degli esami medici di routine, i medici mi hanno detto che uno di questi si poteva fare ogni cinque anni oppure ogni anno, loro propendevano per il quinquennio io ho detto facciamolo anno per anno, non si sa mai». Ma nell’intervista affronta anche il tema delle critiche, quelle che ad esempio gli sono arrivate sulle unioni civili o per l’accordo con la Cina.
PAPA FRANCESCO “CRITICHE? NON PIACCIONO MA…”
«Non direi il vero se dicessi che le critiche ti lasciano bene. A nessuno piacciono, specie quando sono schiaffi in faccia, quando fanno male se dette in malafede e con malignità». Così Papa Francesco in merito alle critiche ricevute, non poche peraltro. Ma Bergoglio è consapevole che ci siano anche delle critiche costruttive. E sono quelle che si tiene strette. «Il Papa le critiche le ascolta tutte dopodiché esercita il discernimento, capire cosa è a fin di bene e cosa no. Discernimento che è la linea guida del mio percorso, su tutto, su tutti», ha spiegato all’AdnKronos. D’altra parte, è consapevole di non potersi lasciar trascinare da ogni cosa che viene scritta. Così come sa di camminare in un terreno pericoloso quando affronta i mali della chiesa. Ma non ha paura. «E perché dovrei averne? Non temo conseguenze contro di me, non temo nulla, agisco in nome e per conto di nostro Signore. Mi guida l’istinto e lo Spirito Santo, mi guida l’amore del mio meraviglioso popolo che segue Gesù Cristo», ha concluso il Santo Padre.