CALIFORNIA – Walmart è la più grande catena di negozi in America, e quindi nel mondo. L’anno scorso hanno fatturato più di 500 miliardi di dollari, per capirci. Adesso hanno tolto le armi da fuoco e le relative munizioni dai loro negozi, per evitare che siano rubati in caso di “civil unrest”, disordini civili. Questa notizia mi ha fatto pensare al mio amico Fred, della California.
Fred è l’americano perfetto. Vive su una collina in mezzo ai boschi. Ha una bellissima famiglia. I suoi figli sono numerosi, tutti intelligenti e liberi. I maschi sono forti e le femmine sono belle. La moglie è come quella vigna feconda nei recessi della casa di cui parla la Bibbia. Lei è il fondamento di tutta la vita di questa tribù energica e simpatica, che nutre a tutte le ore e senza lamentele. Consola il nipote, figlio del primogenito; dà da mangiare ai cani di razza che la figlia diciottenne alleva come suo primo investimento e lavoro; pulisce la cucina e prepara dei pacchi per la spedizione. È consigliera, segretaria e principale azionista di ogni impresa di Fred, che la chiama più volte al giorno per confrontarsi, raccontarsi, chiedere aiuto, e dire i suoi successi.
Fred ama lavorare. È imprenditore, meccanico, ingegnere, immobiliare, sognatore. È capace di studiarsi le piantine degli appezzamenti di terreno per settimane, per capire come spingere i grandi proprietari a vendere un pezzo di terra prezioso. Cerca sempre l’opportunità, e può immaginare un modo per usare qualunque pezzo di ferro o legno o macchinario a buon prezzo. La sua casa è piena di queste briciole di possibilità, macchine che potrebbero funzionare nuovamente, “ci vuole giusto un poco di attenzione qui, un pezzo di ricambio là… pensa che l’ho comprato davvero per niente, è un affare!” Fred è felicissimo quando riesce a fare un affare.
È anche un uomo molto generoso. Su una strada che spesso percorre, vive una vedova. Ha perso il marito l’anno scorso, e a malapena riesce a mantenere la sua casa. Quest’anno, in primavera, i rovi e le erbacce sono cresciuti a dismisura da tutte le parti sul terreno della vedova. I vicini si lamentavano: è un pericolo per gli incendi, bisogna tagliare i rovi. Allora la vedova ci ha provato, col suo piccolo tagliaerba attaccato al cavo elettrico. Dopo due giorni di lavoro, neanche un decimo del prato era tagliato.
Un giorno, Fred ed io eravamo in giro insieme. Lui pensa alla vedova, guarda l’orologio, fa un calcolo rapido. Abbiamo un’ora. Mi guarda, decide, e mette uno dei suoi giocattoli sul rimorchio, un cingolato diesel con un enorme tagliaerba sul davanti. Quando arriviamo, suona il clacson davanti alla casa. Fa un rumore forte e gioioso. Fred salta giù dal camion, sorride, ogni tanto alza i suoi pantaloni con le dita nel passante della cintura. Accetta una Coca-Cola ghiacciata offerta dalla signora, mentre chiacchiera. Poi salta dentro la sua macchina fantastica e in mezz’ora ha tagliato tutti i rovi. Risaliamo in macchina, saluta la signora con una risata libera e felice, e ripartiamo verso lidi nuovi: un mucchio di legname che ci vendono per un prezzo stracciato, un cane da portare dal veterinario, un frigorifero da riparare (farà felice la sua moglie paziente, che vive da qualche settimana senza).
Il più grande progetto di Fred è la sua “fattoria”. Ha comprato un grosso pezzo di bosco, pieno di alberi maturi, con un ruscello allegro fra due colline. C’è una casetta rustica e un prato. Fred era tutto felice nel farmi vedere gli spazi e descrivere ciò che immaginava nel prossimo futuro: “qui faccio un ponte, e qui una piccola casetta per gli ospiti, e qui metto delle sedie attorno a un fuoco…”. Il legname che abbiamo caricato serve per fare il ponte. È bello sognare insieme.
Ma perché hai comprato questo pezzo di bosco? chiedo. Beh, perché il mondo in questo momento è parecchio instabile, è meglio avere un luogo lontano dalla città, un luogo che si potrebbe difendere facilmente… Difendere? chiedo. Sì, c’è una sola strada per entrare, e abbiamo installato rilevatori di movimento e cancelli fortificati, e ovviamente siamo armati, qui. Poi abbiamo l’acqua naturale, non dipendiamo dalla città. Ho scelto proprio questo posto perché è più di sette giorni di cammino dalla città più vicina, sicuramente se c’è la carestia non arriveranno qui le persone violente e affamate…
Ho capito. Fred si sta preparando per sopravvivere all’apocalisse, con i suoi figli forti (e armati) e le sue figlie (armate pure). Non si fida della società, le strutture civili non tengono più, potrebbero cedere in qualunque momento, bisogna essere pronti.
Sotto uno strato sottile di civilizzazione, ecco il patriarca tribale dell’alba della storia. Ma a furia di prepararsi per l’apocalisse, potremmo crearla davvero. Fred è l’americano perfetto, e c’è da avere paura.