L’Unione Europea preme affinchè vi sia un lockdown congiunto degli stati membri. A sottolinearlo è stata in particolare nella giornata di ieri la commissaria europea alla Salute Stella Kyriakides, ai vari ministri della salute riuniti in videoconferenza: un approccio congiunto è «l’unica via da seguire» per «conquistare la fiducia dei cittadini», invitando i vari governi ad attuare misure di isolamento «maggiore coerenza e prevedibilità per conquistare la fiducia dei cittadini». «Tra poche settimane – ha aggiunto e concluso – proporremo un approccio europeo alle quarantene: l’unica via da seguire può essere una soluzione europea». Notizie preoccupanti giungono dal Regno Unito, dove i media più autorevoli, nelle ultime ore, hanno sottolineato come il premier Boris Johnson starebbe pensando ad un nuovo lockdown, alla luce dei numerosi casi registrati in questi giorni. Intanto in Germania, tutta l’Italia, (tranne la Calabria), è stata inserita nelle zone rosse, quelle a rischio covid: tutti coloro che giungeranno quindi dal Bel Paese, ad eccezione dei calabresi, dovranno sottostare ad un periodo di quarantena a meno che non si presentino con un risultato negativo del tampone contro il coronavirus. Assieme all’Italia vi sono anche Croazia, Slovenia, Bulgaria, Ungheria, Cipro, e quasi tutta l’Austria.
CORONAVIRUS FRANCIA: IL 70% DEI FRANCESI APPROVA IL NUOVO LOCKDOWN
I contagi iniziano a preoccupare, e stanno raggiungendo cifre importanti, ben al di sopra dei 15mila casi giornalieri (oggi 19.059 con 103 vittime). Proprio per via di questi numeri la cancelliera Angela Merkel ha deciso di attuare un mini lockdown che entrerà in vigore fra 48 ore, lunedì 2 novembre, e che durerà un mese, con l’obiettivo di provare a salvare il Natale. Lockdown che è invece ufficialmente iniziato ieri in Francia (ieri altri 50mila nuovi casi scoperti), dove il 70% dei cittadini, a discapito delle aspettative, ha detto di essere d’accordo con le nuove misure di restrizione comunicate mercoledì sera dal presidente Macron. Il 51% di essi ha spiegato di essere stato convinto proprio dopo aver sentito le parole dello stesso numero uno francese, nove punti percentuali in più rispetto al coprifuoco di due settimane fa, ma 14 in meno rispetto al lockdown di marzo. Infine la Spagna, dove i contagi continuano ad essere drammatici a fronte di posti in ospedale sempre più occupati “Il sistema sanitario – le parole di Marciano Sánchez Bayle, presidente della Federazione delle Associazioni in Difesa della Salute Pubblica, riportate da Il Fatto Quotidiano – ha sofferto un taglio molto importante e non è stato rafforzato. 69mila lavoratori del settore sono stati contagiati”. Tagli che hanno spinto il personale sanitario a scendere in piazza martedì con uno sciopero generale di 24 ore.