Furia Beppe Marotta dopo il pareggio dell’Inter a San Siro con il Parma. Il primo a prendere la parola per il club nerazzurro è stato proprio l’amministratore delegato, che ha subito attaccato l’arbitro per la gestione degli episodi. «Non cerchiamo alibi perché per vincere bisogna fare gol», la premessa. Poi è entrato in tackle: «Sono qui per denunciare un vuoto normativo, perché se il Var c’è non può non essere utilizzato. Mi pare molto semplice valutare un rigore come quello non dato a noi ed è giusto che la classe arbitrale faccia più attenzione». Il riferimento di Marotta è al mancato rigore concesso a Ivan Perisic. «Stiamo assistendo ad un susseguirsi di valutazioni sbagliate». Per il dirigente dell’Inter il rigore «era palese, evidente, chiarissimo». Quindi è andato di nuovo all’attacco dell’arbitro: «Deve stare più attento e il Var, visto che c’è, deve essere utilizzato per evitare episodi che incidano sul risultato. Voglio denunciare questo vuoto normativo».
FURIA MAROTTA DOPO INTER PARMA: “VAR VA RIVISTO”
Beppe Marotta è calmo nel commentare il rigore non concesso all’Inter nella partita contro il Parma, per la trattenuta di Balogh su Perisic. Ma i toni sono durissimi. «Sulla nostra prestazione non ci sono alibi, non è stata una buona partita ma di quello ne parlerà Conte. Oggi però ci manca un rigore nettissimo, l’errore è stato palese». Il problema per il CEO nerazzurro non è che l’arbitro si perda un episodio, visto che deve stare attento a tante cose durante una partita. Il problema è che il Var in certe occasioni non interviene. «Dopo sei giornate possiamo fare queste valutazioni, ed è giusto farle quando il mancato intervento della tecnologia influisce sul risultato finale. Magari non avrebbe inciso su questa partita, visto che la prestazione non è stata buona. Ma è giusto sottolineare quando le cose non vanno», ha aggiunto il dirigente nerazzurro. Marotta ha ribadito di essere favorevole alla tecnologia, ma questa deve limitare gli errori. E quindi ha concluso: «Ci vogliono più momenti di confronto con società e giocatori, per spiegare meglio le modifiche regolamentari: così si avrebbe più comunicazioni e meno tensioni».