La Francia non ha riconosciuto l’estradizione in Italia per Vincenzo Vecchi. La corte d’appello di Angers, infatti, “non riconosce le condanne per devastazione e saccheggio”, che il Belpaese ha comminato al no global, latitante da 8 anni e ricercato per i fatti del G8 di Genova del 2001 e arrestato oltralpe. Il tribunale ha riconosciuto l’aggressione a un fotografo e la detenzione di oggi pericolosi (una molotov) e di conseguenza Vincenzo Vecchi dovrà scontare in prigione una pena di 1 anno, 2 mesi e 23 giorni in Francia o eventualmente in Italia, ma solo se Roma accetterà la decisione in merito al reato di devastazione e saccheggio per cui l’imputato dovrebbe scontare una pena di 10 anni. “Siamo soddisfatti per la decisione della Corte di Appello – le parole di Maxime Tessier, avvocato di Vecchi, parlando all’Adnkronos – ci sembra una decisione equilibrata e motivata. Prende in considerazione gli argomenti della difesa e viene respinto l’80% del contenuto del mandato di arresto europeo”.
FRANCIA NON CONDANNA PER DEVASTAZIONE VINCENZO VECCHI: LE PAROLE DELL’AVVOCATO
“La Corte di Appello – ha proseguito l’avvocato di Vecchi – ha annullato la totalità del mandato di arresto europeo che riguarda questa questione (quella della devastazione ndr). Invece ha riconosciuto i reati legati alll’aggressione a un fotografo e alla detenzione di oggetti pericolosi. Per questi reati Vecchi, che ha già scontato un periodo in detenzione, dovrà scontare una pena di 1 anno, 2 mesi e 23 giorni”. A questo punto ci sarà una nuova udienza per comprendere le sorti di Vecchi: “Non potrà essere consegnato all’Italia – rassicura il legale – per scontare gli altri circa 10 anni legati al reato di devastazione e saccheggio ma eventualmente per scontare quella pena residuale”. Gianbattista Ferraglio del Comitato di solidarietà all’ex no global italiano, ha commentato così: “è uno schiaffo all’Italia. E’ una vittoria enorme perché il Tribunale non riconosce la legittimità del reato di devastazione e saccheggio”.