Con una nota operativa del 5 novembre, il Ministero dell’istruzione ha fornito a tutte le scuole le istruzioni legate a quanto contenuto nell’ultimo Dpcm relativamente alle nuove misure per fronteggiare l’emergenza Covid. Rispetto all’obbligo dell’uso della mascherina, questo riguarda sua il personale scolastico che gli studenti di età superiore ai sei anni e che secondo la nota, “vale, ovviamente, oltre che per il primo ciclo di istruzione, anche per il secondo, per quelle attività che continuano a svolgersi in presenza”. Sì, inoltre, alla didattica a distanza da casa per il personale docente ed anche il personale assistente amministrativo svolgerà la propria attività lavorativa, ove possibile, in modalità agile. In merito ai percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento (PCTO), chiarisce ancora la nota ministeriale, questi “possono proseguire, nel rispetto delle prescrizioni sulla distanza interpersonale, sull’uso dei dispositivi di protezione individuali e sull’igiene delle mani e delle superfici, nonché dei protocolli riguardanti lo specifico settore produttivo”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
SCUOLA, COSA CAMBIA CON IL NUOVO DPCM
Anche nella formulazione del nuovo Dpcm 3 novembre – valido dalla giornata di domani fino al prossimo 3 dicembre – la scuola è stata uno dei temi più dibattuti e maggiore causa di scontro all’interno delle riunioni tra Governo, Cts, Regioni e Comuni. Dopo la firma del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, la Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ha disposto un “vademecum” per spiegare nel dettaglio cosa cambia da domani e per tutto il mese di novembre per il delicato e fondamentale settore della scuola pubblica. Con la divisione in tre “zone” per l’intero Paese, le dirette conseguenze per la scuola vedono in primis delle misure nazionali e in secondo luogo delle specifiche novità per le aree di maggior rischio e criticità per il contagio da Covid-19.
MISURE NAZIONALI PER LA SCUOLA
Sul fronte nazionale, ecco le principali novità introdotte dal testo del nuovo Dpcm: didattica a distanza al 100% per le scuole secondarie di secondo grado (superiori), mentre resta salva la didattica in presenza per laboratori, alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali (perciò i docenti sono comunque costretti a recarsi in classe pur mantenendo la didattica digitale integrale con gli studenti a casa). Niente Dad invece per le scuole dell’infanzia, le primarie (elementari) e le secondarie di primo grado (scuole medie): viene però reso obbligatorio l’uso di mascherine e dispositivi di protezione individuale per tutti gli studenti dai 6 anni in su (esclusi i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina). Riunioni e consigli di classe potranno svolgersi ma solo a distanza; restano poi sospesi i viaggi d’istruzione, le iniziative di scambio o gemellaggio, le visite guidate e le uscite didattiche, fatte salve le attività inerenti i percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento (PCTO). Infine, il Dpcm sospende tutte le prove del concorso straordinario docenti: da domani e fino al 3 dicembre prossimo, tutte le prove previste finora saranno comunque ricalendarizzate. «Ad oggi, intanto, oltre il 60% dei candidati ha già svolto le prove. Il Ministero avvierà la correzione degli scritti delle procedure già effettuate», conclude il Miur.
LA SCUOLA NELLE ZONE ROSSE: COSA CAMBIA
Diverse e aggiuntive le misure previste per le zone a maggior rischio: fermo restando le regole nazionali che permangono, nelle zone “arancioni” resta sostanzialmente lo stesso schema con didattica a distanza al 100% solo per le scuole superiori. Diverso invece il caso delle zone rosse (scenario di “massima gravità e da un livello di rischio alto”), ovvero Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta e Calabria in queste prime due settimane di validità delle ordinanze del Ministero della Salute: in questo caso, la didattica in presenza resta solo per infanzia, asili nido, elementari, primo anno di scuola media. Dalla seconda media in su imposta la Dad al 100%; resta salva la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori o per garantire l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e in generale con bisogni educativi speciali. Per i genitori che dovranno accompagnare i figli a scuola nelle zone rosse è previsto l’obbligo dell’autocertificazione per poter motivare il proprio spostamento. L’intero pacchetto di nuove norme sulla scuola, conclude il Miur, si applicano dalla data del 6 novembre 2020, in sostituzione di quelle del Dpcm del 24 ottobre 2020, e sono efficaci fino al 3 dicembre 2020.
Nuovo #DPCM: cosa cambia per la scuola?
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— MI Social (@MIsocialTW) November 4, 2020