Si celebra oggi, lunedì 21 dicembre San Pietro Canisio, primo gesuita della provincia germanica. Era il 1925 quando fu proclamato santo e dottore della Chiesa da papa Pio XI. Uomo di preghiera, Pietro sin da piccolo mostrò la sua inclinazione alla fede ed al sacerdozio imitando le cerimonie sacre. Frequentò poi su spinta del padre l’Università Cattolica di Colonia progredendo negli studi e nella via della santità. Qui frequentò i monaci Certosini di santa Barbara, poi entrò nella Compagnia di Gesù. Nonostante fosse ammirato da principi e papi, si reputava umilmente l’ultimo di tutti e per questo rifiutò per ben tre volte di diventare vescovo di Vienna. Oggi è considerato Patrono della Germania.
Nel corso della sua vita, Pietro lottò molto e soffrì altrettanto per seguire la sua vocazione ma la sua costanza lo premiò. Fu uno dei figli di S. Ignazio. Tanti i suoi scritti preziosi tra i quali spicca il “Catechismo”, opera latina che però godette di una grande ammirazione venendo poi adottata in tutto il mondo cattolico poichè contenente le prime verità cristiane esposte in forma chiara e facile. Questa opera, pubblicata nel 1555 rappresenta il primo catechismo della chiesa cattolica. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
San Pietro Canisio, Patrono della Germania
San Pietro Canisio (in olandese Pieter Kanijs) si celebra il 21 dicembre come ogni anno. Questi è patrono di Germania e della diocesi di Innsbruck, una sede della Chiesa cattolica in Austria. È retta dal vescovo Hermann Glettler. Innsbruck è il capoluogo del Tirolo Settentrionale e dello stato federato austriaco del Tirolo. Sorge tra le Alpi, circondata dalle cime della Nordkette, la catena montuosa del Karwendel. Infatti è soprannominarla “capitale delle Alpi”. La cittadina austriaca è giovane e a misura d’uomo e da sempre è meta privilegiata per diversi sport invernali. Inoltre Innsbruck è famosa per l’architettura, imperiale e moderna. Tra gli edifici religiosi più importanti c’è il Duomo di San Giacomo, esempio di architettura barocca austriaca.
San Pietro Canisio, la vita del Beato
San Pietro Canisio nasce a Nimega nel 1521 e muore a Friburgo nel 1597. Viene ricordato per essere stato il primo gesuita della provincia germanica. Dopo aver ricevuto una formazione umanistica, si laurea a 19 anni in filosofia. Mentre studia entra in contatto con il mistico Nicolaus van Esch e il compagno di Ignazio di Loyola, Pierre Favre. Nel 1543 entra a far parte della Compagnia di Gesù e diventa il primo gesuita tedesco, dando vita alla prima comunità di gesuiti, con base a Colonia. All’inizio la predicazione e l’opera svolta non hanno successo, ma con il passare del tempo comincia a raccogliere consensi. Infatti, nel 1547 viene inviato al campo imperiale per discutere della questione. Comincia così la sua totale ascesa, tanto che il suo nome viene affiancato a quello di altri tre rappresentanti gesuiti: Diego Laínez, Alfonso Salmerón, Claude Jay. S. Pietro Canisio porta avanti l’attività accademica, prima in Italia (a Roma e a Messina), per poi stabilirsi presso l’Università bavarese di Ingolstadt.
In questa città pone le basi della Controriforma e della restaurazione cattolica. Oltre a ciò, egli è attivo con il suo progetto riformativo: a Ingolstadt fonda il primo collegio, per proseguire poi in tutta Europa, in Boemia e in Austria. E ancora, missionario, diplomatico e autore della famosa Summa del 1555, un potente strumento di istruzione, educazione e propaganda cattolica. Nel 1580 fonda l’ennesimo collegio, a a Friburgo in Svizzera, in cui morirà nel 1597. Proclamato beato nel 1869 da Papa Pio IX e canonizzato nel 1925 da Papa Pio XI, S. Pietro Canisio viene ricordato il 21 dicembre. Si segnala che in Germania viene ricordato il 27 aprile. Per celebrare il santo l’ultimo weekend di giugno di ogni anno si svolge la sagra di San Pietro a Cordignano, in provincia di Treviso. Esposizioni di auto d’epoca e mezzi agricoli, mercati e l’immancabile concerto di San Pietro per festeggiare la memoria del beato.
Gli altri Beati di oggi
Il 21 dicembre viene ricordato non solo San Pietro Canisio, ma anche il profeta ebreo Michea, considerato uno dei profeti minori dell’Antico Testamento; il religioso italiano Domenico Spadafora (1450-1521), proclamato beato nel 1921 da Papa Benedetto XV e Andrea Dũng Lạc (1785-1839), presbitero vietnamita, decapitato durante le persecuzioni anticristiane nel Tonchino. Papa Giovanni Paolo II l’ha dichiarato santo insieme ai 116 compagni di martirio nel 1988. E ancora, il martire Sant’Anastasio il Giovane, il mercedario Beato Daniele dell’Annunziata e il martire San Temistocle di Licia.