Nuovo record di contagi da coronavirus in Veneto, come annunciato poco fa in conferenza stampa dal governatore Zaia. Nel dettaglio sono stati 3.815 i casi scoperti nelle ultime 24 ore, per un totale di 75.907 da inizio pandemia. Segnalati anche 25 decessi, numero che porta il totale di vittime per covid a 2.568, mentre, per quanto riguarda la situazione ospedaliera, al momento sono 1.410 i ricoverati nei reparti ordinari (dato in crescita di 109 pazienti), e 187 nelle terapie intensive (+13). “In pronto soccorso ci sono il doppio degli accessi rispetto alla prima fase della pandemia – le parole di Zaia riportata da IlGazzettino – il 60% di chi accede oggi va poi a casa, ma muovendosi mette a repentaglio la propria salute e quella degli altri. Limitiamo gli accessi che al giorno sono il doppio di marzo, troppi”. La situazione negli ospedali resta comunque sotto controllo: “I responsabili Suem mi hanno spiegato che malgrado le migliaia di pazienti trattati, nessun operatore si è infettato in questi 8 mesi. Se tutti portassimo sempre la mascherina avremmo grandi risultati”.
ZAIA: “FASE 4 RIGUARDA SOLO SITUAZIONE OSPEDALIERA”
Sul nuovo Dpcm entrato in vigore nella giornata di ieri e che classifica il Veneto come zona gialla, Zaia spiega: “Le restrizioni attuali sono sufficienti: coprifuoco dopo le 22, non intendo aggravarle. M tutti dobbiamo collaborare. Sono chiusi i locali dopo le 6 e le palestre. Da oggi chiusi i centri commerciali nel fine settimana. Le scuole superiori sono chiuse ed è attivata la didattica a distanza. La fase 4 – ha sottolineato Zaia – non prevede restrizioni sociali ma solo ospedaliere. Questa fase 4 non c’entra niente con le zone gialla, arancione, rossa stabilite dal governo su scala nazionale”. Sempre sul paragone rispetto alla prima ondata: “Il decorso ospedaliero medio è di 7 giorni, abbassato rispetto a marzo. L’età media dell’infezione è di under 55 mentre le terapie intensive sono soprattutto degli over 70. Stiamo crescendo, ma non come accadeva a marzo, se avessi fatto lo stesso di numero di tamponi di oggi, circa 30mila ogni 24 ore, a marzo avremmo trovato il doppio di positivi, non i 3.800 di oggi, ma il doppio, oltre 6.000”. Secondo il governatore Veneto la seconda ondata sta raggiungendo il suo picco: “Stiamo andando verso la metà di questo ‘percorso’ – ha detto Zaia, spiegando il nuovo aumento della curva – Nei prossimi giorni avremo ancora una fase di ascesa, prima di raggiungere il culmine”. Infine ha concluso: “Se servirà faremo micro lockdown, ma al momento non sono previsti”.