«Dovete stare a casa», questo è il monito emerso dal nuovo monitoraggio Iss pubblicato ieri per la settimana di riferimento 25 ottobre-1 novembre 2020. «Per le Regioni/PA classificate a rischio moderato con una probabilità elevata di progredire a rischio alto nel prossimo mese, data l’elevata trasmissibilità e la probabilità elevata di un imminente passaggio alla classificazione di rischio alto, si raccomanda di considerare di anticipare rapidamente le misure previste per il livello di rischio Alto ed il corrispondente scenario come riportato nel documento “Prevenzione e risposta a Covid-19”», spiegano ancora gli esperti dell’Istituto Superiore di Sanità annunciando le 5 nuove regioni in zona arancione (le confermate Liguria, Toscana, Umbria, Basilicata, Abruzzo) ma prevedendo presto una potenziale serrata molto più netta anche per le attuali zone gialle rimaste (tanto che già si parla nelle stanze di Cts e Governo di un potenziale lockdown totale dal 15 novembre prossimo, ndr). «È fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile», rilancia ancora l’Iss presentando i singoli Rt delle Regioni più a rischio (con quello italiano nazionale che sale a 1,7). Lombardia in scenario peggiore (Rt 2.08), segue la Basilicata con 1.99, Piemonte 1.97, Molise 1.88. e Provincia autonoma di Bolzano 1.87. Le altre Regioni sono invece tutte sopra 1.5, ad eccetto di Sardegna 1.24, Marche 1.29, Lazio 1.36, Sicilia 1.4, Liguria 1.48.
QUI IL MONITORAGGIO ISS DEL 9 NOVEMBRE
“SCENARIO 4 IN TUTTA ITALIA”
Il peggioramento della situazione epidemiologica del Covid-19, illustrata nel rapporto settimanale dell’Iss (GUARDA IL VIDEO), potrebbe portare verso l’approdo al più volte evocato scenario 4, come spesso è stato illustrato dal Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. “Nella maggior parte del territorio nazionale è compatibile con uno scenario di tipo 3 ma sono in aumento il numero di Regioni/PA in cui la velocità di trasmissione è già compatibile con uno scenario 4“, si legge nel rapporto del consueto monitoraggio, e questo porterà allo slittamento in zona arancione, con nuove misure e restrizioni per il contenimento della pandemia, in Liguria, Toscana, Abruzzo, Umbria e Basilicata, mentre resta sotto osservazione la Campania, per la quale arrivano valutazioni contrastanti. La situazione resta comunque sotto stretto controllo con tutte le Regioni considerate ad alto rischio. Si legge nella relazione: “Tutte le Regioni/PA sono classificate a rischio alto di una epidemia non controllata e non gestibile sul territorio o a rischio moderato con alta probabilità di progredire a rischio alto nelle prossime settimane.” (agg. di Fabio Belli)
SITUAZIONE IN PEGGIORAMENTO
«La situazione epidemiologica di Covid-19 continua a peggiorare nel nostro Paese e si registra un Rt di circa 1,7. Abbiamo oltre 500 casi per 100 mila abitanti e quasi tutte le Regioni sono pesantemente colpite», lo spiega il direttore generale Iss Giovanni Rezza nel anticipare il nuovo monitoraggio numero 25 tra il 25 ottobre e il 1 novembre 2020. «Questa situazione giustifica interventi più restrittivi soprattutto nelle Regioni più colpite. Notiamo una tendenza all’aumento e soprattutto c’è un aumento dei ricoveri in terapia intensiva», ribadisce Rezza mentre la cabina di regia oggi ha deciso per 5 nuove Regioni in zona arancione (Liguria, Toscana, Abruzzo, Umbria e Basilicata). Sulla Regione Campania invece verrà presa una decisione solo nella giornata di domani, ma fonti del ministero della Salute riferiscono come «in Campania il sistema sanitario regge. Verso la conferma in fascia gialla».
ATTESA PER I NUOVI DATI ISS
Era atteso come di norma venerdì scorso ma per lo scontro accesissimo tra Regioni e Governo e per la mancanza di dati “pieni” dai territori, è stato slittato prima a domenica e ora definitivamente oggi lunedì 9 novembre: il monitoraggio settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità dovrebbe giungere questo pomeriggio sul tavolo della cabina di regia anti-Covid convocata a Palazzo Chigi con il Comitato Tecnico Scientifico e i rappresentanti delle Regioni. Il consueto report che indica il nuovo Indice Rt in Italia e nei singoli territori è divenuto di estrema importanza da quando, nell’ultimo Dpcm, è stato investito del ruolo fondamentale di indicare le reali condizioni di rischio delle singole Regioni in modo da “suddividerle” in zone gialle, arancioni e rosse. Il problema è nel frattempo la curva epidemica non frena e per avere i primi effetti delle nuove restrizioni bisognerà attendere almeno altri 14 giorni, come ha detto ieri il Presidente Iss Silvio Brusaferro: «speriamo di vedere miglioramenti negli indicatori dell’epidemia. Se rispettiamo i divieti, potremo ridurre la diffusione del virus e riaprire le attività commerciali».
LE NUOVE ZONE ROSSE E ARANCIONI
Nel tavolo convocato oggi a Palazzo Chigi con la cabina di regia si discuterà anche dei dati in arrivo non sempre completi dai territori, con rilevante ritardo poi “di riflesso” nella decisione nazionale su eventuali nuovi “cambi di colore” nelle Regioni più a rischio. Le indiscrezioni riportate dal Corriere della Sera sulle prime anticipazioni del monitoraggio Iss 9 novembre vedrebbero la Campania verso possibile zona rossa, mentre Liguria, Abruzzo, Umbria e forse anche Veneto e Toscana a rischio tra arancione e rosso: la Campania ha ritardato la riunione del Governo, ma un consigliere vicino a De Luca ha giustificato così il ritardo costante nei dati Iss sull’indice Rt e gli altri 21 parametri dell’algoritmo scelto dall’ultimo Dpcm «Il governo sta traccheggiando perché non puoi cambiare colore dopo tre giorni. Va bene che siamo sulle giostre, ma evitiamo le montagne russo». Intanto il consigliere di Speranza, Walter Ricciardi, torna alla carica oggi su nuove chiusure più rigide: «Servono dei veri lockdown cittadini e spetta ai governatori proclamarli. Vedo troppa gente ancora in giro per le strade. Nelle grandi città, penso soprattutto a Milano, Genova, Torino e Napoli serve agire con decisione e farlo presto». I Governatori hanno chiesto e ottenuto qualche ora in più fino ad oggi pomeriggio per poter presentare e ultimare tutti i dati, poi da valutare in sede di cabina di regia per delle decisioni in arrivo – a questo punto – forse già questa sera.