Singolare quanto preoccupante ritrovamento presso l’Ospedale Niguarda: come riportano le cronache di oggi, in una delle sale d’attesa della struttura sanitaria lombarda, considerata universalmente una delle eccellenze internazionali e inserito nella prestigiosa classifica dei 50 “World’s Best Specialized Hospitals”, è stato trovato infatti un lanciarazzi. L’arma, secondo quanto si apprende, era abbandonata in una sala d’aspetto e al momento non è ancora chiaro né come né quando sarebbe stata introdotta nell’ospedale e da chi. Per fortuna il lanciarazzi non era funzionante dunque non vi era comunque alcun rischio che potesse fare del male o provocare danni ma la gravità dell’episodio resta: a dare l’allarme è stato un infermiere che ha notato casualmente l’arma, insospettito dalla forma insolita dell’oggetto che era stato lasciato sotto una delle sedie della sala. Un semplice scherzo di cattivo gusto o c’è una matrice ‘ideologica’ dietro al gesto?
LANCIARAZZI TROVATO ALL’OSPEDALE NIGUARDA: INDAGA L’ANTITERRORISMO
È infatti questa una delle piste che si stanno seguendo: sulla vicenda infatti ha acceso i riflettori non solo la Digos ma anche il pool antiterrorismo della stessa Procura di Milano guidato da Alberto Nobili che prossimamente aprirà un fascicolo di inchiesta per detenzione e porto di arma da guerra anche se al momento è a carico di ignoti; possibili risposte in tal senso potrebbero venire dalle immagini delle videocamere interne al Niguarda e al registro degli accessi. Una delle ipotesi attualmente al vaglio degli inquirenti sarebbe quella del possibile atto dimostrativo, probabilmente legato al clima di tensione accumulato attorno alle strutture sanitarie oppure all’emergenza Covid-19 in Lombardia che, negli ultimi giorni, è diventata ufficialmente “zona rossa” scatenando le proteste di una parte del mondo produttivo non solo contro le istituzioni del Governo centrale e regionale ma pure nei confronti del mondo della sanità i cui operatori, nel corso della pandemia, sono finiti senza colpe nel mirino di esasperati o persone che sfogavano la frustrazione nei loro confronti.