«Il 2021 sarà l’anno della riforma fiscale, del lavoro e non dei licenziamenti», così il Premier Giuseppe Conte intervenendo all’evento della Cgil “Futura: lavoro, ambiente, innovazione”. Dialogando con il giornalista Rai Gianluca Semprini e il segretario generale del sindacato “rosso” Maurizio Landini, il Capo del Governo ha fatto il punto su tutti i maggiori dossier “aperti” nel Paese a riguardo della complessa emergenza Covid-19. Prima ha annunciato il tavolo di confronto Governo-sindacati nazionali per lunedì prossimo a Palazzo Chigi, con a tema la Manovra di Bilancio, poi ha sfidato direttamente Landini parlando di «riforma dello statuto dei lavoratori», invitando il sindacalista a ragionare sulla possibilità di una ulteriore riforma dello statuto delle imprese: poi però il fulcro del dibattito, ovvero il prossimo futuro della pandemia in Italia. «Non faremo un nuovo Dpcm nel weekend» ha assicurato il Presidente del Consiglio anticipando alcuni temi della prossima cabina di regia convocata questo pomeriggio: «Se tutti i giorni molti ospiti in tv hanno diverse opinioni esce una sinfonia di opinioni. Ma oggi, venerdì, ci sarà un aggiornamento dei dati della curva, c’è una cabina di regia. Oggi indicherà quali regioni cambieranno. Speranza accoglierà queste indicazioni. Il governo ora non lo sa». Il Premier confida in un Rt di nuovo sotto quota 1,7 (secondo le anticipazioni sarebbe al momento su quota 1.5, con la curva in discesa). «Ci auguriamo che la soglia di massima del contagio sia stato raggiunto e che quindi ora la curva si sta effettivamente raffreddando con l’abbassamento dell’Rt: questo non significa che allora dobbiamo finire le restrizioni, almeno per tutto novembre dovremo vivere la sfida dei sacrifici. A dicembre non ci sarà un liberi-tutti con shopping sfrenato e convivialità frequente, però potremo vivere con maggiore serenità se riusciremo ad abbassare questa curva in queste settimane», spiega ancora il Capo del Governo.
CONTE: NATALE, LAVORO E FUTURO
«Il 2021 sarà l’anno della riforma fiscale e delle politiche attive del lavoro, bisogna anche intervenire sugli ammortizzatori sociali che sono troppo vecchi», spiegava ad inizio evento sempre Giuseppe Conte, poi incalzato da Landini nell’approfondire il tema lavoro in vista della prossima Manovra, «Il blocco dei licenziamenti con il pieno coinvolgimento delle parti sociali ci garantisce uno spazio temporale di 4 mesi e mezzo. Il 2021 sarà un anno importante per l’Italia e il mondo: avremo la presidenza del G20, concorderemo un’agenda, avremo la copresidenza di Cop26. Ancora abbiamo la responsabilità di organizzare Global Health Summit». Sul nodo scuola e sulla possibilità di chiusura qualora la curva del contagio non migliorasse significativamente già nella prossima settimana, Conte replica «Le scuole non sono focolaio, cercheremo di mantenere un presidio. Dobbiamo essere molto franchi: i nostri dati ci dicono che le scuole di per sé non sono focolai di contagio. Ovviamente c’è anche il valore ideale della formazione in presenza, ecco perché cerchiamo di mantenere questo presidio. Certo quello che avviene intorno, prima e dopo le scuole può costituire un focolaio. Per questo dobbiamo tutti rispettare le regole: distanza, mascherina, igiene delle mani. Posso dire che l’esperienza ci dice che i ragazzi rispettano molto le regole». Infine, un ragionamento sul tempo in arrivo a dicembre con il Natale a “rischio” secondo diversi esperti del Cts e secondo anche le indicazioni della sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa: «sarà un Natale sereno se saremo in grado di rispettare le regole del Governo, le feste con le restrizioni sarebbero una sconfitta. Natale però non è solo regali ma anche momento di raccoglimento spirituale: e il raccoglimento fatto con troppe persone non viene molto bene».