Secondo l’ultima Supermedia dei sondaggi politici, offerta come sempre da YouTrend-Quorum per Agi, la Lega e il Partito Democratico confermano la “vicinanza” da un lato e la “staticità” dall’altro. Era al 24,3% due settimane fa il Carroccio, con Salvini che perde lo 0,3% e si piazza sempre come primo partito ma con vantaggio “ridotto” rispetto ai rivali del Pd. Di contro, quel 20,6% di Zingaretti e Franceschini resta un punto “fermo” ormai da diversi mesi: al terzo posto, consolidato, Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni in crescita ancora al 16% su scala nazionale. In attesa degli Stati Generali di domenica dove dovrebbe uscire il nuovo “collegio direttivo” del Movimento 5 Stelle, i grillini restano in discesa nei sondaggi nazionali con il 15,1% di media. In risalita, nonostante il 6,7% resti comunque un dato ancora piuttosto “basso”, Forza Italia dopo le proposte di collaborazione nazionale avanzate da Silvio Berlusconi nei confronti del Governo Conte-2. Chiudono le intenzioni di voto YouTrend, Italia Viva a 3,5%, Azione 3,2%, La Sinistra 3,2%, +Europa 2%, Verdi 1,7%.
SONDAGGI EMG: LE ZONE ROSSE E LA FIDUCIA
La stessa Supermedia YouTrend suggerisce una situazione ancora piuttosto “statica” per i sondaggi e i consensi alle singole coalizioni contrapposte. il Governo giallorosso resta al 42,4% nazionale, mentre il Centrodestra Lega-FI-FdI resta in testa con il 47,9% dei voti secondo le intenzioni degli intervistati. Interessante è invece la considerazione fatta ancora ieri dal sondaggio Emg in merito all’attuale gestione dell’emergenza Covid-19 da parte del Governo: è stato infatti chiesto, nell’ultima rassegna di sondaggi presentati ieri da Fabrizio Masia ad Agorà, se il cittadino si fida dell’attuale meccanismo di raccolta dati che determina le fasce di rischio delle singole Regioni (il cosiddetto “algoritmo Speranza“, dal nome del Ministro della Salute). Alla vigilia della nuova cabina di regia che istituirà nuove zone arancioni e rose (oggi pomeriggio al Ministero, ndr), i sondaggi dicono che il 65% degli italiani non si fida affatto del meccanismo con 21 parametri tutt’altro che “chiari” nella loro applicazione ai singoli casi territoriali (il 28% invece li approva). Diversa invece la considerazione degli intervistati sul metodo di dividere le Regioni in tre aree, secondo l’ultimo Dpcm: il 59% lo reputa una scelta giusta, il 36% invece la boccia.